Formula 1
Charles Leclerc vs Carlos Sainz: confronto impietoso in casa Ferrari. 2 pole e 2 podi contro l’anonimato
Confronto impietoso tra Charles Leclerc e Carlos Sainz per le stradine di Baku. Tra il monegasco e lo spagnolo si è visto un marcato gradino prestazionale, tanto che la Ferrari ha assunto una dimensione differente a seconda di chi la guidava. Il venticinquenne del Principato l’ha portata addirittura davanti alle Red Bull sul giro secco, proponendosi come l’uomo più vicino al Drink Team nel long-run.
Viceversa, il ventottenne iberico non solo è rimasto lontano dalle RB19, ma ha pagato dazio anche da tanti altri avversari. Per esempio, è stato letteralmente seminato dal ben più esperto connazionale Fernando Alonso. Al riguardo, è doloroso constatare come la differenza tra Leclerc e Sainz sia stata, più o meno, quella intercorsa fra Nando e Lance Stroll.
È inquietante se ci si pensa bene. In Aston Martin corrono un bicampione del Mondo che, per quanto prossimo ai quarantadue anni resta uno degli uomini più talentuosi del lotto, e un autentico “Figlio del Capo”. Con tutto il rispetto per il canadese, che si sta dimostrando un degno pilota della Formula 1. Dignitoso, certo, però incapace di spostare gli equilibri. In Ferrari, invece, si parla di due driver teoricamente sullo stesso piano.
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Proprio per questo viene da pensare che il Sainz visto a Baku sia troppo brutto per essere vero. La controprestazione può essere figlia del fatto che Leclerc sia storicamente a proprio agio nel contesto azero. Al contrario, Carlos non ha mai digerito il tracciato sulle coste del Mar Caspio. Peraltro lo spagnolo ha ammesso di non aver ancora trovato la medesima confidenza acquisita dal compagno di squadra con la vettura. Il madrileno merita, di conseguenza, una prova d’appello.
Già Miami potrebbe essere pista in cui la forbice prestazionale fra i due ferraristi sia destinata a ridursi. Almeno, l’augurio è quello, perché non sarebbe il massimo per Maranello cominciare a risolvere il problema della competitività, trovandosi però ad affrontare l’eventuale “questione Sainz”, nel caso l’iberico dovesse continuare a seguire l’anonima falsariga azera…
Foto: La Presse