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Formula 1
F1, Paone: “Possibile che la Ferrari non capisca niente da anni? Dopo Marchionne, la crisi”
Torna l’appuntamento di Motors2U, il format dedicato al mondo dei motori a cura di Sport2U in collaborazione con OA Sport. Ospite della puntata, il giornalista di Eurosport Francesco Paone, il quale commenta i temi che hanno caratterizzato il Gran Premio di Miami di Formula 1 andato in scena lo scorso weekend.
Tante sono le considerazioni da fare sull’appuntamento oltreoceano, dalla presentazione dei piloti nel classico american style, alla rimonta di Max Verstappen, al disastro Ferrari. Ma, andiamo per gradi, partiamo da Red Bull: quella di Miami, per Perez, da grande occasione è diventata…occasione persa. Anche se, come commenta il giornalista “c’è ancora qualcuno che pensa che Perez potesse lottare per il Mondiale? Checo è Checo, non potrà mai prevalere su Max. A Jeddah, come a Baku, penso gli sia andata bene. Ora lui e Max sono pari, ma l’olandese ha voluto far capire che il compagno di squadra ha conquistato due vittorie solo grazie a due circostanze fortunate e che a questo punto non ci deve neppure mettere il pensiero di provare ad infastidirlo. C’è solo un numero uno, gli altri lottano per il secondo posto, a partire dalla vettura gemella”.
La tappa della massima serie in Florida ha riportato quell’ordine che il Gran Premio di Azerbaijan aveva un po’ scombussolato: Red Bull in doppietta, Aston Martin a podio. La gara azera, con il podio ferrarista conquistato da Charles Leclerc aveva dato una piccola dose di speranza ai tifosi, totalmente abbattuta dall’esito della scorsa domenica. L’epilogo di un fine settimana complicato: quinto Sainz, settimo Leclerc. Cosa non ha funzionato in Ferrari per tornare ad assumere il ruolo di quarta forza? “Se non vinci da sedici anni, ci sarà una ragione – commenta Paone – quello che mi inquieta è il ‘dobbiamo capire’: possibile che non si capisca niente da anni? Da quando è morto Sergio Marchionne la squadra è andata in crisi. Com’è possibile che non si riesca ad evolvere la monoposto? Sei la Ferrari! Hai un alto budget, dovresti avere gli ingegneri migliori del mondo. Invece no, nei decenni sta raccogliendo più sconfitte di vittorie. Io parlerei di declino o inadeguatezza. Deve esserci qualcosa di profondo nell’azienda, altrimenti non riesco a spiegare quello che sta succedendo”.
A Miami, la Scuderia Ferrari aveva portato le iniziali soluzioni di quel pacchetto che dovrebbe esordire anche ad Imola e in Spagna. Soluzioni, che non hanno portato l’esito sperato: la SF-23 nei primi cinque appuntamenti della stagione non sta comunque mostrando di “avere qualcosa di salvabile. Sono quattro anni che stiamo facendo gli stessi discorsi. Il lavoro di Vasseur bisogna iniziare a valutarlo dal 2024, bisogna vedere se è un progetto che merita di avere attorno una squadra vincente. Non si potrà mai fare, ma se potessimo scambiare i progetti di Red Bull e Ferrari e farli sviluppare rispettivamente a Maranello e Milton Keynes, l’esito sarebbe lo stesso? Perché a quel punto si dovrebbero trarre delle conclusioni. Per quanto riguarda i piloti: Charles è a cinque stagioni con il team di Maranello, e ora inizia a non poter più vivere di speranze. Sainz: penso sia stato giusto prenderlo perché era il ‘best of the rest’. Se vogliono creare il dream team a due punte forse dovrebbero puntare su altri piloti, come Lando Norris ad esempio. Leclerc ha tanta insofferenza, ha capito che se va bene il Mondiale può vincere forse a fine 2024. Io non so cosa potrà succedere a fine anno: dubito che ci siano rescissioni di contatto. Anche perché non vedo alternative migliori”.
Ad Imola, la Scuderia Ferrari dovrebbe continuare la presentazione delle soluzioni tecniche che sono state fatte debuttare a Miami. Non solo, anche qualcun altro, a partire dalla gara imolese, dovrebbe schierare in griglia una vettura rinnovata, una nuova versione che potrebbe consentire a George Russell e Lewis Hamilton di insidiare Aston Martin nel ruolo di seconda forza.
Non ci resta che attendere. Di seguito, la video intervista integrale.
LA VIDEO INTERVISTA A FRANCESCO PAONE
Foto: LaPresse