Formula 1
F1, la Mercedes rinnega la filosofia dell’ultima stagione e mezza: a Imola vara una ‘macchina B’
Anche se Toto Wolff è stato abile a gettare benzina sul fuoco, siamo ai nastri di partenza di un fine settimana quanto mai importante per la scuderia Mercedes. Il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna, sesto appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2023, vedrà una vera e propria rivoluzione tecnica sulle vetture guidate da Lewis Hamilton e George Russell.
Di cosa stiamo parlando? Come ampiamente annunciato da diverse settimane, la scuderia di Brackley ha deciso di cambiare completamente rotta. Dopo un progetto 2022 letteralmente fallimentare (visti gli elevatissimi standard a cui eravamo stati abituati nel periodo di dominio assoluto 2014-2021) e un avvio di 2023 di pari livello, il team anglo-tedesco ha deciso di mandare in archivio la filosofia con la quale è stata progettata la propria vettura, ammettendo di avere sbagliato.
Il concetto delle nuove vetture, quelle della rivoluzione tecnica che è scattato un anno fa, è stato centrato in pieno da Adrian Newey e la Red Bull, mentre le avversarie stanno provando, non senza fatica, a rincorrere. Ferrari e Mercedes hanno scelto due strade differenti (anche tra di loro) e entrambe si stanno leccando le ferite. Nel caso delle Frecce d’argento, quindi, si è pensato di correre ai ripari. Dopo aver capito già a Sakhir che anche la W14 (degna erede della W13) non avrebbe permesso ai piloti di vivere una stagione da protagonisti, è scattato il “Piano B”.
Sul tracciato di Imola, quindi, dovremmo vedere una vera e propria versione 2.0 della monoposto con la stella a tre punte. Nuova concezione della vettura, pance rivedute e corrette “in stile Red Bull” e novità assortite con un solo obiettivo: riportare la Mercedes in alto. Oggettivamente, come ha sottolineato con forza Toto Wolff, non è possibile pensare a un miracolo, ma ad un miglioramento corposo sì. In Formula Uno non esiste la “bacchetta magica” che ti regala un secondo di colpo, ma una progressione a livello di sviluppo può avvenire. È esattamente quello che si aspettano a Brackley e, soprattutto, Lewis Hamilton e George Russell, che non vedono l’ora di tornare a competere ai massimi livelli, dopo mesi e mesi di anonimato.
Foto: LaPresse