Formula 1
F1, a Imola verrà utilizzata l’Alternative Tyre Allocation. Dimezzate le gomme morbide e obbligo di mescola in qualifica
L’imminente Gran Premio di Emilia Romagna coinciderà con l’ennesimo esperimento effettuato dalla Formula Uno. Difatti, a Imola, verrà utilizzata per la prima volta la cosiddetta “Alternative Tyre Allocation”. Si tratta di una differente ripartizione delle mescole di pneumatici disponibili, all’interno della quale sono stati inseriti degli obblighi precisi per le qualifiche.
Nell’arco di un GP canonico, Pirelli fornisce 13 treni di gomme a ogni pilota. Di essi, 8 sono del compound più morbido, 3 di quello medio e 2 di quello più duro. Viceversa, in occasione del weekend romagnolo, il numero di set di coperture a disposizione di ognuno sarà ridotto a 11, con le mescole distribuite in maniera totalmente diversa, ovverosia 4 soft, 4 medium e 3 hard.
Dunque, i treni di pneumatici morbidi saranno addirittura dimezzati (da 8 a 4). A parziale “compenso” di questa decurtazione, ci sarà un set in più sia di medie (da 3 si passa a 4) che di dure (da 2 a 3). Questa novità ne chiama un’altra, l’introduzione della mescola coatta in qualifica. I piloti saranno obbligati a usare compound hard nel Q1, passando poi giocoforza alle medium nel Q2 per chiudere con le soft solo nel Q3.
Cosa dobbiamo aspettarci all’atto pratico? De facto, si tratta di un brutale taglio delle gomme morbide. Il treno in più di medie e di dure è, pragmaticamente, una sorta di compensazione nell’ottica del loro ineludibile utilizzo al sabato. Potrà essere interessante verificare le differenze nella forbice prestazionale sul giro secco a seconda del compound utilizzato fra i team di vertice, mentre l’obbligo di mescola nel Q1 e Q2 dovrebbe incidere solo nelle retrovie e nella pancia del gruppo.
In tutto ciò, non bisogna dimenticare una dinamica tanto banale quanto imprevedibile. Se dovesse piovere, tutto questo sistema salterebbe per aria, poiché sarebbe impossibile applicarlo. L’esperimento verrà sicuramente ripetuto nel proseguo della stagione, anche se non è ancora stato comunicato dove e quando. Magari, se proprio si vuole essere sicuri di effettuare il test, lo si programmi in un posto dove il meteo fornisce più garanzie di quello primaverile in Italia.
Foto: La Presse