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Tennis, Baldissera: “La scioltezza di Sinner mi fa ben sperare rispetto all’esplosività di Alcaraz. E tra 2 anni…”

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Jannik Sinner

La stagione della terra rossa nel tennis sta per giungere all’appuntamento più importante: il Roland Garros. Sarà un torneo a Parigi molto particolare perché verrà a mancare chi meglio di chiunque altro ha saputo imporsi sulla terra rossa francese, lo spagnolo Rafael Nadal. Il maiorchino, in conferenza stampa, ha annunciato il suo forfait e ha dato appuntamento ai prossimi mesi. L’iberico spera di rientrare sul finire del 2023, magari in Coppa Davis, per essere pronto per la prossima stagione.

Senza Nadal, chiaramente, il quadro si apre a tanti e anche in casa Italia si potrebbe approfittare di questa assenza così importante. Si è un po’ parlato di questo nell’ultima puntata di Tennis2U, su Sport2U e in collaborazione con OA Sport, condotta da Giandomenico Tiseo, con ospite Luca Baldissera, giornalista di Ubitennis.

L’EPILOGO DEI TRE GRANDI – La rinuncia di Nadal apre il tema del passaggio di consegne che si fa da molto tempo e Baldissera ne parla in maniera chiara: “L’obiettivo di Rafa è quello di disputare un ultimo anno di alto livello, ovvero il 2024. D’altronde è una questione di tempo e lo stesso ragionamento lo possiamo fare su Djokovic, che anche a Roma abbiamo visto legnoso e lontano dalla propria miglior condizione. Spero che non abbia ancora problemi al gomito, parlava anche di alcune criticità alla schiena. Bravo Rune che l’ha battuto alcuni giorni fa, ma avrebbe perso anche da altri. Sappiamo poi che il livello stratosferico di Federer, Nadal e Djokovic è stato dettato anche dal modo in cui sono riusciti a motivarsi tra loro. Fuori Roger, anche gli altri due stanno scricchiolando“.

MOMENTO DI SINNER – Ci si è soffermati anche su quanto è accaduto a Roma con Jannik Sinner, eliminato da Francisco Cerundolo negli ottavi di finale degli Internazionali d’Italia. Baldissera fa un’analogia: “La sconfitta di Sinner con Cerundolo può essere paragonata a quella di Alcaraz contro Marozsan. Questi sono degli ottimi giocatori che hanno fatto una grandissima partita, mentre Jannik e Carlos non altrettanto, anche perché se le rigiocano 20 volte le vincono 18. Voglio dire, ci sta. Del resto, negli ultimi due anni a rotazione ho sentito che Berrettini, Sinner e Musetti sono dei brocchi… Jannik era molto giù di energie psicofisiche e, in modo signorile, non ne ha voluto fare cenno. Questi ragazzi con il team ci mangiano e ci vivono insieme, Vagnozzi è stato colpito da un’intossicazione alimentare. Magari, Sinner non è stato così male, ma un po’ avrà in inciso e sono giornate che possono capitare. Non si tratta di cercare scuse, anche perché si vedeva e a un certo punto ha detto di non sentire le gambe. Chiaramente, poi, Sinner è un macchina perfetta da fondo, che però deve funzionare tutto. Comincia a viaggiare meno il suo dritto filante e sulla terra battuta rischia di mettere in palla il suo avversario. In tutto questo, anche le condizioni di Roma, con il campo molto pesante, meno si adattano alle caratteristiche naturali del suo tennis. Magari se la giocano su una superficie più rapida va diversamente“.

SVILUPPO DI SINNER – Altro aspetto interessante è stato quello che si tende erroneamente a ritenere equivalente l’età anagrafica e quella tennistica. In altre parole, Sinner, rispetto ad Alcaraz e Rune, ha avuto un avvio alla pratica tardivo e questo si lega anche uno sviluppo fisico in tempi differenti: “Jannik ha iniziato a giocare tardi, perché fino a 13 anni sciava, mentre Alcaraz era già sotto contratto per marchi importanti ed era professionista. Io sono ottimista proprio per questo, la carriera di un tennista non è uno sprint, ma una maratona. Indubbiamente, altri sono avanti, ma io credo che la scioltezza di Sinner sarà la carta vincente a lungo termine, in quanto il tennis sia di Alcaraz che di Rune a livello di esplosività richiede tanto. Carlos, a forza di prendere a pugni la palla, si è già rotto tre volte in sei mesi e lo stesso Rune ha avuto problemi al polso e di crampi nel 2023. Del resto, Sinner me l’ha riferito quando ero a Indian Wells, ovvero prima di un paio di anni non sarà al top fisicamente. Per cui tutto quello che viene è buono, del resto è top-10 fisso. Quando Jannik avrà quindi completato il suo sviluppo atletico, per sostenere il proprio tennis, ne vedremo delle belle“.

EQUILIBRI ROLAND GARROS – In conclusione, una valutazione in vista del torneo di Parigi: “Djokovic non può essere giudicato uno schiacciasassi, in particolare sulla terra battuta, per cui questo Nole è tra i favoriti, ma non più di Alcaraz, Rune, Tsitsipas, Sinner, Ruud e magari Medvedev e Rublev. Le condizioni di Parigi, come i campi, sono decisamente più veloci di quelli di Roma e di ciò potrebbe avvantaggiarsi proprio Jannik che, anche per questo, in passato al Roland Garros ha fatto vedere ottime cose. Io poi non sottovaluterei Musetti perché se Lorenzo riesce a trovare le due settimane giuste, di ispirazione, allora può stupire, ricordando quello che fece contro Djokovic due anni fa. Berrettini credo rientrerà, ma non penso sarà in condizione. Si prospetta comunque un torneo molto combattuto“.

VIDEO INTERVISTA LUCA BALDISSERA

Foto: LaPresse

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