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Giro d’Italia 2023, Savoldelli: “La corsa si deciderà su due salite. Crans Montana decisione sbagliata”

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Giro d'Italia 2023

A conclusione della quindicesima tappa del Giro d’Italia, quella con il grande arrivo a Bergamo dopo 195 km (con partenza da Seregno, tappa in cui è tornato a splendere anche il sole) abbiamo raggiunto telefonicamente Paolo Savoldelli per fare un bilancio di queste prime due settimane di Giro d’Italia. Da domani con la Sabbio Chiese-Monte Bondone di 205 km si aprirà la terza e ultima settimana di questa 106esima edizione della Corsa Rosa.

Paolo, ti aspettavi questo tatticismo?

“I grandi al momento non si sono ancora mossi, è quasi sempre arrivata la fuga. La tappa di ieri mi aspettavo andasse così, ma ad essere sincero mi aspettavo qualcosa in più nelle tappe precedenti”. 

In due settimane non c’è mai stata battaglia in salita. Che idea ti sei fatto dei valori in campo?

“I distacchi sono stati fatti con le cronometro, al momento in salita nessuno ha battagliato più di tanto. Spero che da domani sul Bondone, con l’arrivo in salita, qualcuno faccia vedere qualcosa senza aspettare le Tre Cime di Lavaredo o la cronoscalata del Monte Lussari”. 

Quale squadra secondo te in montagna potrà avere qualcosa in più?

“Le squadre sono due: la Ineos e la Jumbo. Queste sono le favorite”. 

Roglic è il favorito n.1?

“Per il momento direi Roglic e Thomas. È difficile però fare un pronostico adesso, non abbiamo visto ancora la vera battaglia tra i big”. 

Almeida può essere il terzo incomodo tra Roglic e Thomas? 

“Sembrerebbe di sì, ma vediamo da domani che comincia l’ultima settimana”. 

Secondo te Damiano Caruso è meglio del 2021? E dove può arrivare?

“Non saprei, anche lui al momento è rimasto in sordina. Sicuramente dopo il secondo posto al Giro nel 2021 non possono sottovalutarlo, ma si giocheranno tutto da domani”. 

Marco Frigo ha dimostrato tenacia e personalità. Ha il fisico per diventare un corridore da corse a tappe in futuro?

“Non lo conosco bene, è giovane e quindi fa ben sperare. Nella tappa di ieri ha dimostrato, come hai detto tu, una grande personalità. È stato coraggioso”.

Chi è oggi il Savoldelli delle discese?

“Attualmente, secondo me, non c’è nessuno che cambia la dinamica della corsa in discesa”. 

Dove pensi che si deciderà questo Giro d’Italia?

“Sulle Tre Cime di Lavaredo e nella cronoscalata”.

Qual è il tuo parere sulla tappa ridotta a Crans Montana?

“È semplice parlare a posteriori, ma con il senno di poi è stata una decisione sbagliata: il tempo è migliorato ed è stata accorciata una tappa senza un reale bisogno”. 

Foto: Lapresse

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