Ciclismo
Giro d’Italia 2023, la metamorfosi di Joao Almeida: meno cronoman, più scalatore. E con una UAE così…
Finalmente la montagna. L’ultima settimana, grande spauracchio per tutti i contendenti alla vittoria finale, è iniziata con i fuochi d’artificio. La tappa trentina con arrivo sul Monte Bondone ha offerto la prima grande battaglia tra gli uomini di classifica, andando a definire i rapporti di forza tra i “big”, fino a ieri ancora celati.
Ad uscirne vincitore in questo “primo round” è stato Joao Almeida, alla prima vittoria al Giro d’Italia. Il portoghese era stato il più volitivo anche a Bergamo, tentando un piccolo allungo sulla Boccola, ed anche oggi è stato proprio lui ad accendere la corsa. Inusualmente all’attacco, il 24enne lusitano, ha rilanciato con enorme forza le sue quotazioni per il successo finale.
Avevamo imparato a conoscere Almeida come il più classico dei regolaristi, un passista scalatore in piena regola. Un corridore con grandi doti a cronometro, uno di quelli che non si stacca mai e che anche quando si stacca riesce a trovare il ritmo per rientrare anche sulle dure pendenze. Uno schema di corsa e delle caratteristiche che gli avevano fruttato piazzamenti di alto livello, ma che gli avevano anche precluso di lottare con i migliori per i successi più prestigiosi.
Il suo Giro è iniziato con una splendida prova a cronometro in Abruzzo, costruita però soprattutto sullo strappo finale verso Ortona, che non nei 16 km pianeggianti. La seconda cronometro, al giorno nove della corsa, l’aveva visto infatti arrivare alle spalle degli altri uomini di classifica, su un terreno che teoricamente avrebbe dovuto premiarlo.
Due prove di buon livello, ma non quello eccezionale che avevamo visto soprattutto tra il 2020 ed il 2021, avevano lasciato pensare ad un Almeida meno in palla del previsto. Invece quello che traspare dall’azione vincente odierna è che il portoghese, più asciutto, più magro di un tempo, ha forse lasciato andare qualcosa sul passo ed a cronometro (pur rimanendo di ottimo livello), per guadagnarne in brillantezza, spunto e sul cambio di passo.
Se con questa vittoria Joao Almeida abbia messo le basi per un trionfo rosa lo scopriremo nel resto della settimana, ma di certo è innegabile che la prima prova veramente difficile per lui sia stata superata più che a pieni voti. I suoi compagni in UAE si sono dimostrati forti come previsto, con un Jay Vine ed un Davide Formolo davvero straripanti. Il loro lavoro sarà fondamentale per le ambizioni del capitano.
Foto: LaPresse