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F1, a Montecarlo ‘non c’è cinque senza sei’. Charles Leclerc e Carlos Sainz si aggrappano alla cabala monegasca per sperare!

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Charles Leclerc Carlos Sainz

Il Gran Premio di Monaco è ormai alle porte. Se c’è una gara dove i valori precostituiti possono essere ribaltati, quella monegasca è quella più indicata. D’altronde sorpassare è diventato quasi impossibile e, di tanto in tanto, le circostanze possono partorire risultati inattesi. Sfruttare una safety car al momento giusto, piuttosto che la sorte, consente ai più abili o fortunati di trovarsi in testa, difendendosi sino al traguardo pur senza essere i più forti.

Sergio Perez, impostosi nel 2022, potrebbe elargire una lezione riguardo tali dinamiche. Dodici mesi orsono, il messicano ha iscritto il proprio nome nell’albo d’oro del GP del Principato, succedendo al compagno di squadra Max Verstappen. Se poi andiamo a ritroso, ci renderemo conto di come le precedenti edizioni della gara siano state conquistate da Lewis Hamilton (2019), Daniel Ricciardo (2018) e Sebastian Vettel (2017).

Dunque 5 vincitori differenti nelle ultime cinque gare disputate per le strade monegasche. Qui la faccenda si fa interessante, perché è la terza volta che si vede una sequenza del genere nella storia del Gran Premio. I due casi precedenti hanno avuto un’evoluzione ben precisa.

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La prima aleatorietà così lunga si ebbe a cavallo degli anni ’70 e ’80, quando il GP di Monaco fu appannaggio di Patrick Depailler (1978), Jody Scheckter (1979), Carlos Reutemann (1980), Gilles Villeneuve (1981) e Riccardo Patrese (1982). Cosa accadde nel 1983? Vinse Keke Rosberg, portando la sequenza a sei.

Il secondo marasma durato almeno un lustro si verificò a inizio XXI secolo grazie ai successi di Michael Schumacher (2001), David Coulthard (2002), Juan-Pablo Montoya (2003), Jarno Trulli (2004) e Kimi Räikkönen (2005). Cosa successe nel 2006? Si impose Fernando Alonso, allungando il filotto a sei.

Dunque, in entrambi i casi, cinque vincitori diversi consecutivi hanno sempre chiamato anche il sesto. Si arrivò finanche a sette nel primo caso, poiché nel 1984 ci fu la controversa affermazione di Alain Prost. Nulla cambia nell’ottica di quanto appena esposto. Senza la bandiera rossa al 31° giro, avrebbe vinto Ayrton Senna.

Alla luce dei nomi dai quali è composto il terzo periodo di instabilità, è evidente come i principali indiziati per proseguire (eventualmente) la striscia siano i due ferraristi Charles Leclerc e Carlos Sainz. Basterà la cabala a dare una mano al Cavallino Rampante, oppure stavolta ci si fermerà a cinque?

Esiste, per la verità, anche un’altra ipotesi, ovverosia che vinca qualcun altro. Quanto sarebbe folle e meraviglioso se fosse quello stesso Alonso, che già nel 2006 divenne il sesto trionfatore differente nell’arco di sei anni?

Foto: La Presse

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