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Ciclismo
Giro d’Italia 2023, polemica su Primoz Roglic: perché qualcuno aveva chiesto una penalità?
La cronoscalata del Monte Lussari è già entrata nella storia del Giro d’Italia. Un finale emozionante quello del Giro d’Italia 2023 con Primoz Roglic che è riuscito a ribaltare la corsa proprio all’ultima occasione possibile, prendendosi definitivamente la maglia rosa. Un duello epico quello con Geraint Thomas e che ha visto il corridore della Jumbo avere la meglio grazie ad una prestazione eccezionale a cronometro.
Un ribaltamento clamoroso per un’edizione del Giro che verrà ricordata anche per tutto quello che è successo dentro e fuori dalla corsa: il Covid, le cadute, gli spostamenti dei percorsi per il maltempo. Tante polemiche e anche ieri non sono mancate. A scatenare tutto è stata la posizione degli avambracci tenuta da Roglic in bicicletta al passaggio al primo intermedio, con lo sloveno che cercava di assumere la posizione più aerodinamica possibile. Si è parlato di una possibile penalizzazione per lo sloveno, ma facciamo chiarezza.
Questa posizione, denominata puppy paws, è vietata dal regolamento, ma è consentita solamente in unico caso, quando si gareggia proprio a cronometro. Questo il passaggio del regolamento dell’UCI: “I corridori devono osservare la posizione standard come definita dall’art 1.3.008. È vietato sedersi sul tubo orizzontale della bici (la super tuck). Inoltre, l’utilizzo degli avambracci come punto di appoggio sul manubrio è vietato tranne che nelle prove a cronometro”.
Roglic quindi non andava assolutamente squalificato o penalizzato. Lo sloveno ha corso rispettando completamente il regolamento e regalando ai propri tifosi, corsi in massa per sostenerlo sul Monte Lussari, una rimonta epica e che è stata già consegnata alla storia.
FOTO: LaPresse