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F1, basta leggende metropolitane sulla noia di Montecarlo e Budapest! Il Montmelò è pure peggio!

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Charles Leclerc
Leclerc | LaPresse

La Formula 1 si appresta a mandare in scena il Gran Premio di Spagna, con il quale sarà inaugurata una fase rovente della stagione. L’appuntamento catalano sarà difatti il primo di una serie di cinque concentrata in soli sei weekend. Sarà un momento decisivo per stabilire i connotati di una stagione i cui contorni non sono (ancora) del tutto definiti.

In particolare, l’esito del GP di Monaco ha sparigliato le carte agonistiche. Però sappiamo come Montecarlo sia un contesto anomalo. Viceversa, il Montmelò è un tracciato canonico. Anzi, è considerato una sorta di cartina tornasole per valutare la reale competitività di ogni vettura.

C’è però una dinamica da sottolineare. Si dice come nel Principato la pole position sia cruciale. Vero, verissimo. “Partire dalla pole a Monaco significa avere la vittoria in tasca” si dice. Un detto che non può essere smentito. Cionondimeno, come vogliamo metterla con l’autodromo catalano? Perché i numeri non mentono e sulle colline a Nord di Barcellona vige la stessa legge monegasca.

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Il Circuit de Catalunya è entrato in calendario nel 1991 e da allora ha mandato in scena 33 Gran Premi. Di essi, ben 24 sono stati vinti dal poleman! La proporzione è mostruosa, in quanto quasi il 73% delle gare è andato al più rapido sul giro secco.

Per fornire un termine di paragone, si pensi che nello stesso periodo di riferimento (1991-2023), il GP di Monaco è stato appannaggio di chi è partito dalla pole position solo nel 51,5% dei casi! Dunque, si potrebbe addirittura definire “leggenda metropolitana” l’equivalenza “pole-vittoria” in ambito monegasco. D’altronde, siamo di fronte al più classico dei 50/50. Se si tira una moneta predicendo l’uscita della “testa” si avrà la stessa probabilità di azzeccarci. Non è preveggenza, è matematica.

Il Montmelò, invece, va oltre. Qui partire primi significa realmente affossare le speranze altrui. Volendo fornire un altro punto di riferimento, guardiamo all’Hungaroring, altra pista dove il sorpasso viene considerato “impossibile”. Fra il 1991 e il 2023, il poleman si è imposto nel 43% delle gare disputate. Signori, non c’è partita con il contesto iberico!

Ovviamente non esiste solo la pole position. Cionondimeno, il discorso è analogo se viene allargato alla prima fila. Nel periodo di riferimento (sempre 1991-2023) in Spagna la percentuale dei successi raccolti da chi è partito dalla front row è pari al 91%, nel Principato del 75% e in terra magiara del 60,5%.

Insomma, diamo a Cesare quel che è di Cesare e a Cristo quel che è di Cristo. La Monaco e l’Hungaroring “noiosi”, “anacronistici”, dal “sorpasso impossibile” e “tortuosi” lo sono meno del Montmelò,cartina tornasole del reale valore delle monoposto”? Poi, magari, domenica 23 giugno 2024 salterà fuori una gara pazza e si verrà smeniti. La più classica delle eccezioni che confermano la regola?

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