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Volley, Rachele Sangiuliano: “Un’estate importante per le nazionali azzurre. Mazzanti e De Giorgi dovranno gestire al meglio le varie competizioni”

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Al via l’estate più italiana di sempre nella “Casa dello Sport” di Sky. La pay-tv ha presentato oggi infatti tutti gli eventi che trasmetterà nei prossimi mesi fra tv e streaming, con NOW. Fra questi non mancheranno anche quelli dedicati alla pallavolo. Tantissime partite in programma, con la nazionale femminile di Davide Mazzanti e la nazionale maschile di Fefè De Giorgi che saranno impegnate nelle rispettive Volleyball Nations League e successivamente nella difesa dei titoli conquistati agli Europei due anni fa.

A tal proposito, OA Sport ha intervistato Rachele Sangiuliano, una delle talent che commenterà proprio Sky Sport le partite delle rappresentative azzurre sotto rete.

Buongiorno Rachele, quella che ci attende sarà un’estate intensa: cosa dobbiamo aspettarci dalla nazionale femminile?
“L’Italia è campione in carica sia per quanto riguarda la Volleyball Nations League sia per quanto riguarda gli Europei, ovviamente l’obiettivo di Mazzanti e delle sue ragazze sarà quello di riconfermarsi in entrambe le manifestazioni, senza dimenticare poi che vi sarà anche il preolimpico da affrontare da metà settembre in poi”.

Quello di Mazzanti è un gruppo con dei capisaldi, ma anche con tanti giocatrici che vogliono entrare a far parte della squadra azzurra. Su quali elementi dobbiamo porre l’attenzione?
“Il serbatoio generale vede tante giocatrici in grado di far parte della nazionale. I profili che mi sono piaciuti di più, emersi da questa stagione, rispondono ai nomi di Ilaria Battistoni, Francesca Villani e Rebecca Piva, senza dimenticare poi Ekaterina Antropova”.

Qual è la caratteristica che la nazionale femminile deve sviluppare per esprimere ancor meglio il suo gioco e cosa invece è ormai diventato un marchio di fabbrica identitario?
“La qualità complessiva del gioco mi sembra molto alta, e questo è un punto di partenza da cui partire. Se dovessi ragionare su un aspetto migliorabile direi quello legato alla ricezione, anche se penso che, a partire da Sylla in giù, che nelle finali scudetto ha mostrato grande fiducia in questo fondamentale, le cose stiano molto migliorando”.

Ora facciamo uno switch sulla nazionale maschile: partiamo sempre dal gruppo. Possiamo chiederle una fotografia degli azzurri?
“E’ veramente bello vederli giocare. Da fuori sembra che si divertano e che la concorrenza interna, pur molto alta, faccia bene. Il gruppo è molto giovane, ad eccezione di veterani come Giannelli ed Anzani, che comunque hanno 26 e 31 anni: stiamo parlando di una squadra che ruota intorno a Michieletto, che ha 21 anni. Tutti vogliono sempre essere in campo per dare il loro contributo”.

De Giorgi ha preso la nazionale ricostruendola, ora però deve riconfermarsi e si sa che la pressione aumenterà. Come si gestisce questa cosa?
“La pressione è un qualcosa che c’è sempre stata e sempre ci sarà. E’ uno degli aspetti da allenare e con i quali bisogna convivere per stare ad alto livello e ambire al massimo traguardo”.

A proposito di pressione, in lontananza, anche se non troppo, si stagliano i Giochi Olimpici di Parigi 2024 e tutti sappiamo che le aspettative sulle nazionali di pallavolo sono sempre alte. Questa sarà la volta buona per le medaglie e magari per un oro al maschile?
“I Giochi Olimpici hanno un fascino particolare e una difficoltà emotiva differente. Sono una competizione diversa, basti vedere cosa è successo a Tokyo, in una condizione certamente diversa da quelle a cui eravamo abituati in precedenza.
Per la nazionale femminile il primo obiettivo dev’essere quello di superare i quarti di finale, cosa mai riuscita prima, per la nazionale maschile il target può e dev’essere quell’oro che tante volte in passato e sfuggito per pochissimo. Il fatto che si tornerà a giocare in Europa dopo 12 anni potrebbe essere un vantaggio: sia per la gestione del fuso orario sia per le questioni logistiche e anche per quelle legate al fatto di avere più pubblico che possa sostenere la squadra. In generale credo che la cosa più importante in quei momenti sia per De Giorgi sia per Mazzanti sarà quella di saper gestire il gruppo e le varie situazioni”.

Ecco, chiudiamo proprio con una riflessione legata in generale ai calendari. Si gioca tanto e in poco tempo.
“La gestione dei calendari è per certi versi assurda: ci sono dei ritmi allucinanti e non dimentichiamoci che stiamo sempre parlando, al massimo livello, di ragazzi e ragazze che comunque hanno un’età fra 20 e 30 anni. Tanti dicono che lo si faceva anche in passato e che probabilmente sia giusto così, ma tenere la condizione fisica e mentale costantemente al top è quasi impossibile. E’ un cane che si morde la coda, anche perché in diverse occasioni i giocatori devono ricercare il loro meglio in nazionale, a discapito dei club, o viceversa. Non è assolutamente fare coincidere tutto. Penso alla prossima stagione, quella 2023-2024, campionati e coppe europee, con le finali di Champions League nel primo weekend di maggio e i playoff con un riposo compresso per chiudere l’annata e poi lasciare spazio alle competizioni delle nazionali verso le Olimpiadi. Come ho detto in precedenza: sarà importantissimo gestire”.

Foto: FIVB

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