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Roland Garros 2023, Matteo Arnaldi: “Teso all’inizio, l’esperienza dell’ultimo periodo mi ha aiutato”

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Matteo Arnaldi

Un risultato frutto dell’esperienza dell’ultimo periodo. Matteo Arnaldi ha potuto festeggiare la sua prima vittoria nel tabellone principale di uno Slam. Nel primo turno del Roland Garros 2023 il ligure ha sconfitto il colombiano il colombiano Daniel Elahi Galan (n.90 del ranking) con il punteggio di 2-6 6-3 6-0 6-2 in 2 ore e 20 minuti di gioco. Grande felicità e stanchezza al termine del confronto, non a caso Arnaldi ha parlato alla stampa italiana presente, con ancora in mano una barra proteica che non aveva avuto il tempo di mangiare.

Una partenza tentennante e un primo set perso malamente, da attribuire al nervosismo legato all’occasione importante: “Ero partito un po’ teso, ci sta, era la prima partita in un main draw Slam, ero partito cercando di dare il meglio e invece ho commesso tanti errori. Certamente le esperienze dell’ultimo periodo mi hanno aiutato a rimanere tranquillo: sapevo che sarei entrato in partita in un qualche modo, ed essendo un match tre su cinque sapevo di avere più tempo. E infatti quando ho cominciato a giocare al mio livello ho fatto la differenza“, ha raccontato ai microfoni il giocatore italiano, come riportato da Vanni Gibertini (Ubitennis).

Tante situazioni nuove per Matteo, compreso anche il campo 12 del Roland Garros che di trova proprio vicinissimo al campo 13, con tutto ciò che ne consegue: “Durante la partita c’era un po’ di vento. Le palle qui saltano abbastanza quando sono nuove, ma dopo pochi games si gonfiano parecchio quindi diventano pesanti. Poi è stato abbastanza difficile avere un’altra partita di fianco [Isner – Borges n.d.r.] con tanta gente che faceva il tifo e che magari iniziava ad applaudire mentre noi giocavamo. Erano condizioni tutte nuove per me, c’erano tanti italiani che erano venuti a vedermi, e sono contendo di avere la possibilità di giocare un’altra partita”.

Nelle ultime settimane il nome di Matteo Arnaldi è diventato molto più familiare agli appassionati di sport italiani, dopo l’exploit di Madrid contro il norvegese Casper Ruud e in generale per gli ottimi risultati ottenuti: “La cosa più positiva di questo periodo è l’esperienza che sto facendo – ha spiegato Matteo – il fatto che ho giocato nei Masters 1000, negli Slam. Non conto Roma dello scorso anno perché ero abbastanza piccolo come esperienza, per cui per me i momenti importanti sono stati a Madrid, con la prima partecipazione in un Masters 1000, la prima vittoria, prima volta in un ATP a Barcellona, tutti questi step mi stanno aiutando a essere più tranquillo. Se fossi arrivato a giocare questo torneo senza Madrid e senza Roma probabilmente avrei gestito la questione in maniera diversa”.

Esperienza quindi fondamentale per trovare soluzioni ai problemi proposti dall’avversario: “Il livello credo ci fosse già da un po’, ma i match bisogna vincerli. La partita che ho perso con Galan l’anno scorso [al terzo turno delle qualificazioni dello US Open] penso di averla giocata a un livello molto simile, oggi sono riuscito a gestirla in maniera diversa. Adesso vinco partite che fino a due mesi fa non vincevo”.

A volte basta davvero poco per far scattare quella molla che permette di far arrivare i risultati, e per Arnaldi questa molla è stata la possibilità di confrontarsi con i migliori, anche senza vincere partite: “Credo che il salto di qualità è stato quando sono andato a giocare i primi Masters 1000 a Indian Wells e Miami, e Doha-Dubai prima, quando ho vinto molto poco, ma ho fatto esperienza. Sono riuscito a confrontarmi con i grandissimi giocatori, rendendomi conto del loro livello e di come si rapporta al mio. Poi sono tornato a giocare Challenger a Murcia, arrivando al torneo per vincere, cosa che sono riuscito a fare, acquisendo quindi tanta fiducia in me stesso”, ha concluso il tennista italiano (fonte: Vanni Gibertini (Ubitennis)).

Foto: LiveMedia/Oscar J Barroso/DPPI – LivePhotoSport.it

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