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MotoGP, il Mugello pista Ducati? I precedenti. Il “fattore casa” è una leggenda metropolitana, ci sono tracciati più favorevoli!

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Francesco Bagnaia

Il Gran Premio d’Italia 2023 di MotoGP coinciderà con un piccolo anniversario, ovverosia il ventennale della “prima volta” di Ducati al Mugello. L’azienda bolognese è difatti entrata nel Motomondiale a partire dal 2003, imponendosi come una delle realtà più solide del panorama iridato, sino a diventarne potenza egemone nell’ultimo biennio.

In passato, vigeva il broccardo che l’autodromo toscano fosse una delle roccaforti della Casa di Borgo Panigale, non solo per la vicinanza geografica con la sede del marchio, bensì anche per una questione di lay-out. Per anni le Desmosedici hanno costruito le proprie fortune soprattutto sulla potenza del motore. Dunque, il lunghissimo rettilineo della pista esaltava questo connotato. Inoltre, spesso Ducati effettua test sul tracciato di Scarperia e San Piero, conoscendone quindi i più reconditi segreti.

In effetti, soprattutto agli albori dell’esperienza delle Rosse a due ruote in MotoGP, al Mugello la competitività era più elevata della media. I risultati, però, non si sono mai discostati troppo da quelli del resto della stagione. A ben guardare, l’azienda di Borgo Panigale ha vinto 5 volte in Toscana, di cui 4 nell’ultimo lustro. Si è anzi dovuto attendere parecchio per centrare un trionfo casalingo (Casey Stoner nel 2009), a cui hanno fatto seguito le affermazioni di Andrea Dovizioso (2017), Jorge Lorenzo (2018), Danilo Petrucci (2019) e Francesco Bagnaia (2022).

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Bene sì, benissimo no. Il superlativo può essere scomodato solo per Spielberg, dove Ducati ha artigliato 7 vittorie su nove possibilità! Inoltre, l’azienda bolognese ha fatto meglio anche altrove, ovvero in tre autodromi asiatici. Si contano 6 successi  a Lusail, Sepang e Motegi, dove non si è certo corso più di quanto non lo si sia fatto al Mugello. Pertanto, il contesto di casa è sì amico, ma il “fattore campo” non è mai stato decisivo nell’innalzare la competitività delle Desmosedici, che ormai vanno forte comunque e dovunque. D’altronde se nel 2022 sono riuscite a fare doppietta nella storica “bestia nera” di Assen, qualcosa vorrà pur dire.

La dinamica interessante relativa alla Casa di Borgo Panigale nel GP d’Italia è un’altra. Cinque vittorie con cinque piloti diversi. Nessuno si è ancora ripetuto in sella a una moto bolognese. Ce la farà Bagnaia questo fine settimana? Oppure uno tra i tanti compagni di marchio di Pecco si aggiungerà alla rosa di centauri passati per primi sotto la bandiera a scacchi del Mugello a bordo di una Rossa, sia essa di fatto o solo di nome, viste le differenti livree dei team satellite?

Foto: MotoGPpress.com

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