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Alexander Konychev: “Avevo una tosse assillante al Giro d’Italia, ma l’arrivo a Roma ripaga di tutto”

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Alexander Konychev

Alexander Konychev è intervenuto a Sport2day Speciale Ciclismo, appuntamento settimanale condotto da Francesca Cazzaniga su Sport2U, web tv di OA Sport: dopo la partecipazione al Giro d’Italia, l’alfiere della Corratec Selle Italia ha raccontato tutte le emozioni vissute.

Le emozioni del Giro d’Italia: “Siamo qui in Belgio, ho corso ieri la Bruxelles Cycling Classic sperando di sfruttare la forma che tutti dicono si abbia dopo un Grande Giro, però ho ancora un po’ di influenza, ma siamo qui. Sicuramente stata è stata una grande emozione partecipare al Giro d’Italia, penso sia il sogno di tanti ragazzi quando iniziano a pedalare ed anche per me è stato un piccolo sogno nel cassetto che si è realizzato, è stato un Giro davvero, davvero molto duro sono, ci stati dei momenti belli e dei momenti difficili, come sempre succede il un Grande Giro, però insomma sono felice di essere arrivato a Roma“.

Il bilancio al termine delle tre settimane: “Ogni tanto ci vuole anche della fortuna, in 21 giorni su quel lato diciamo che mi sono andate bene le cose perché non sono mai caduto, non ho avuto incidenti e poi insomma come penso tutti o quasi tutti anch’io mi sono un po’ ammalato nella seconda settimana, però ho cercato di stringere i denti e poi è chiaro che bisogna sempre ascoltarsi e non esagerare, però insomma ci tenevo ad arrivare a Roma col Giro d’Italia e così è stato. Come voto direi una sufficienza perché non sapendo come avrebbe reagito il mio fisico soprattutto la terza settimana su quello sono rimasto abbastanza contento, poi in alcune occasioni, in alcuni giornate, diciamo che avrei preferito fare meglio, sfruttare meglio le occasioni, però insomma è tutta esperienza“.

La preparazione per il Giro: “Già da inizio anno, da novembre sapevamo che c’era in ballo l’invito per il Giro e poi è arrivata la conferma ufficiale a gennaio, io ho fatto il massimo per guadagnarmi il posto, perché comunque è giusto che ci vada chi è più forma o comunque chi è pronto e diciamo che magari si sarebbero potute fare le cose un po’ diversamente, però dai siamo arrivati al Giro, stavo bene e poi è andata com’è andata. Il Giro d’Italia di quest’anno forse è stato un Giro un po’ anomalo con tutta questa pioggia però sicuramente l’emozione e quello che lascia la Corsa Rosa, anche quando passa per tutti i paesini, c’è una grande festa, quindi una grande emozione passare al Giro d’Italia, soprattutto magari nelle tappe che sei in fuga, che sei davanti alla corsa ancora di più, e poi anche su tutte le tappe di montagna, i tifosi erano davvero spettacolari, quindi tanti ricordi, tante emozioni e tanta fatica e speriamo che possa essere servito per la mia crescita personale“.

La frazione più difficile della Corsa Rosa: “La tappa che ha vinto Filippo Zana: quel giorno lì abbiamo fatto già la partenza davvero molto forte e per me era uno di quei giorni in cui stavo tra virgolette peggio.  Si è fatto il gruppetto sin dall’inizio e questa tosse mi assillava, e lì sono arrivato all’arrivo stanchissimo. E’ una di quelle giornate in cui ti domandi perché fai questo sport, metti quasi in dubbio se valga la pena tutta questa sofferenza in bici, però poi diciamo che tutto viene ripagato quando arrivi a Roma, quando tagli il traguardo. A livello personale avrei voluto magari cogliere qualche risultato, qualche piazzamento in più“.

Le tappe da ricordare di questo Giro d’Italia: “Quelle più spettacolari sono quelle che restano nella memoria, per esempio alle Tre Cime di Lavaredo c’era un tifo davvero impressionante e poi anche alla penultima cronometro, anche lì ormai era la terza settimana, l’ultima tappa davvero impegnativa, l’ultima cronometro, solo con la spinta dei tifosi, con il tifo guadagnavi 30 watt in più. Anche la presentazione del Giro, in squadra eravamo bene o male tutti, al di fuori di Conti, alla prima partecipazione, essere lì è stato davvero speciale, essendo abituati a guardarlo dalla televisione“.

La Sabbio Chiese-Monte Bondone è stata la tappa che è passata sulle strade di casa: “Ci tenevo ad andare in fuga, ma tante volte quando la cerchi poi non riesci a trovarla, però è stata anche quella una bella tappa, molto impegnativa, però anche lì sull’ultima salita c’era tantissima gente che conoscevo, poi c’era anche mio padre, quindi c’è anche quella è una tappa che ricorderò“.

La programmazione delle prossime gare: “Dal Belgio oggi andiamo verso l’Olanda per una corsa a tappe di 4 giorni, e poi penso che mi concederò un po’ di riposo, perché già questa settimana è stata dura preparare le valigie per partire. Poi ci saranno i Campionati Italiani e poi vedremo se fare un periodo in altura o staccare un po’. Se non si riposerà penso che andrò in Cina dove abbiamo la corsa a luglio, però ancora è ancora da definire“.

Il sogno nel cassetto: “Ora che che ho partecipato ad un Grande Giro, sicuramente quello di vincere una tappa al Giro d’Italia è un bel sogno, poi come detto anche altre volte, per me rimane quello di vincere una grande Classica come può essere la Milano-Sanremo, però in questa stagione diciamo che mi basterebbe vincere una corsa“.

L’INTERVISTA VIDEO AD ALEXANDER KONYCHEV

Foto: LaPresse

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