Roland Garros
Roland Garros, Giua: “Alcaraz e Musetti su due livelli diversi. Sinner si mette addosso pressione da solo”
Claudio Giua, giornalista di “Repubblica.it“, è intervenuto a TennisMania Speciale Roland Garros, appuntamento quotidiano condotto da Dario Puppo in collaborazione con il direttore de “Il Tennis Italiano”, Stefano Semeraro, su Sport2U, web tv di OA Sport, per commentare i match del torneo parigino.
Un primo commento sul match tra Rune e Cerundolo: “Rune e Cerundolo hanno fatto una grande partita, soprattutto nel finale, soprattutto nel 5º set, contraddistinto anche da molti errori, soprattutto di Rune più che di Cerundolo, ma con un finale veramente molto bello, con il break e controbreak proprio nelle ultime due occasioni e poi con il tie break finale vinto da Rune per dieci a sette, ma poteva finire esattamente al contrario e non ci sarebbe stato nulla da dire. Cerundolo conferma di essere un giocatore di grande qualità, secondo me molto solido, molto molto solido. Rune conferma invece da un punto di vista della tenuta di avere dei momenti di vuoto abbastanza frequenti per cui non è ancora un giocatore come Alcaraz, che è arrivato, sotto questo punto di vista, ad una maturità molto maggiore, quindi diciamo i due sono ancora su livelli diversi. A me Cerundolo è piaciuto molto, avrebbe potuto vincere, ha avuto una chance straordinaria di andare di fare un break nel momento decisivo del quinto set, non l’ha fatto e poi dopo ha un po’ pagato questo passaggio. Insomma credo che nessuno, se avesse vinto Cerundolo, in Danimarca avrebbe detto che il tennis è finito“.
Durante il match il giudice di sedia non ha visto un doppio rimbalzo: “Il caso del doppio rimbalzo è stata una cosa che vista dal campo, non so se vista in tv avete avuto più informazioni, probabilmente sì, da quello che si è capito vedendola dal campo è che Cerundolo lo vede, dice di aver visto i due rimbalzi e che quindi Rune avrebbe colpito dopo il secondo rimbalzo e quindi in qualche modo lo dice, ne parla, è successo qualcosa, a questo punto comunque per sicurezza la palla che arriva lui la chiude, fa una sorta di smash, anche se il gioco era sostanzialmente fermo e credo che il punto sia stato dato a Rune per gioco disturbato, non c’è un’altra spiegazione, però devo dire io l’ho vista sul campo e come sapete sul campo poi non c’è il replay, quindi non si può capire esattamente cosa sia successo. Questa è stata l’interpretazione che abbiamo dato noi che eravamo lì“.
Un commento sul match Alcaraz-Musetti: “Io credo che la partita abbia avuto un andamento tale da non creare nessun rimpianto, perché la superiorità di ieri di Alcaraz è stata evidente, assolutamente evidente. Come ha detto in conferenza stampa Musetti, lui ieri ha sbagliato molto dal punto di vista strategico. Ha detto ho aspettato troppo il gioco dell’altro, invece avrei dovuto attaccare. Devo dire, chiunque un pochettino frequenta il tennis questa cosa qui poteva dirgliela anche prima, ma detto questo, Alcaraz mi sembra un po’ più assennato in alcuni passaggi, un po’ più tranquillo, meno esagerato dal punto di vista fisico e forse questa è una cosa che sta poco per volta portandosi a casa e lo aiuterà molto, la partita non c’è stata, in questo momento Alcaraz è ad un certo livello e Musetti sta a un altro livello, ci sono tutti quei posti che li separano nel ranking ATP, li vedo tutti“.
L’eliminazione di Lorenzo Sonego: “E’ un giocatore che ha 28 anni, e questo a me è molto piaciuto, e ha detto chiaramente devo lavorare sull’aspetto fisico, devo fare due partite consecutive allo stesso livello, non posso fare la partita con rublev a 100000 e poi quella dopo farla a 50000, cioè devo farle entrambe allo stesso ritmo“.
Chiusura con un commento sulle dichiarazioni di Jannik Sinner: “Sinner l’altro giorno ha parlato di pressione e poi ha chiarito però che quando parla di pressione, parla di pressione che lui stesso si mette addosso, e anche questo mi sembra un segno di maturità, insomma non è che ha detto la pressione dei media, piuttosto che quella del pubblico, ha detto la pressione che io stesso mi metto, e forse questo lo avevamo capito già qualche anno fa“.
L’INTERVISTA VIDEO A CLAUDIO GIUA
Foto: LaPresse