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Roland Garros 2023: Zverev torna in semifinale un anno dopo, a Etcheverry l’orgoglio non basta

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Alexander Zverev

Un anno fa Alexander Zverev subiva il più grave infortunio della sua carriera al Roland Garros. Oggi il tedesco si riprende, a livello sportivo, quanto la semifinale con Nadal del 2022 gli aveva (forse) tolto. Ritorna, infatti, al penultimo atto di uno Slam battendo in tre ore e 22 minuti l’argentino Tomas Martin Etcheverry, comunque autore di una prova di grande orgoglio e capacità, per 6-4 3-6 6-3 6-4, attendendo ora il vincitore del confronto tra vicini di Paese con da una parte il danese Holger Rune e dall’altra il norvegese Casper Ruud.

Per Zverev c’è subito una palla break, rapidamente annullata da Etcheverry. che comunque fatica a tenere il servizio. Il tedesco è più incisivo in risposta; ha un’altra chance sul 2-2, ancora respinta al mittente. Il settimo game è però quello buono, con l’argentino che sbaglia in larghezza e stavolta è costretto a cedere a 15. Chi pensa che Etcheverry molli, però, si sbaglia: gran gioco successivo, palla corta, due possibilità immediate di controbreak. Zverev, però, non è d’accordo, anche se il sudamericano recrimina per un dritto appena lungo sul 30-40. Si tratta dell’ultima vera occasione, perché dopo poco più di 50 minuti è il numero 1 di Germania a prendersi il 6-4.

Etcheverry, ad ogni modo, continua a giocare in maniera molto convinta, facendo capire al suo avversario di esser giunto qui per recitare da protagonista. Con il dritto si procura la palla break, poi Zverev sbaglia totalmente la discesa a rete e si espone al dritto dell’argentino, che passa e poi carica il pubblico: 4-2. Spingendo con entrambi i colpi, però, il tedesco si riprende immediatamente il maltolto, ma è solo un attimo: perde di nuovo la battuta a 15 con uno smash sciagurato che va oltre la riga di fondo. Tanto più che anche l’antivibrazioni della racchetta si perde per il campo,  precisamente dalle parti dei giudici di linea dietro Etcheverry. Per quest’ultimo, in pochi minuti, arriva il pareggio dei conti in forma di 6-3.

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E, nella fase iniziale del terzo set, il suo periodo positivo continua, con l’involarsi fino al 2-0. Lì, però, si sveglia Zverev, che ricomincia a trovare fiducia nel suo gioco, facendo peraltro sentire il doppio peso del nome e di un’esperienza ormai consolidata a questi livelli. I giochi consecutivi vinti sono cinque, e per poco non sono sei, visto che l’argentino deve annullare due set point. Poco male, di fatto, visto che il 6-3 arriva a specchio.

Il quarto parziale comincia in lotta, soprattutto per il ventitreenne di La Plata, che, nonostante il duro colpo subito nei minuti precedenti, è bravo a non disunirsi. Anzi, il primo ad avere chance è lui: sono due le chance di andare sul 3-1 in suo favore, che però se ne vanno ai vantaggi. Zverev accelera sul 3-3 e trova quello che, nelle intenzioni, sarebbe il servizio strappato decisivo. Il problema è che, subito dopo, ricominciano gli errori anche banali (e anche a rete): 15-40. Ad aiutarlo è di nuovo il servizio. Stavolta non si volta più indietro, benché sul 5-4 Etcheverry trovi un paio di splendidi punti, ma debba rimpiangere il dritto appena largo sul 30-30. A questo, infatti, segue la gran prima di Zverev che determina la fine di tutto.

Posta vulnerabile la seconda di entrambi (39%-41% Etcheverry per punti vinti), e annotato il fatto che Zverev sia sempre più performante con l’allungarsi degli scambi, al tedesco basta tenere sostanzialmente equilibrato il rapporto vincenti-errori gratuiti (45-44 contro 37-48 del suo avversario) per mettere in cassaforte un risultato non poi così pronosticato a inizio torneo.

Foto: LaPresse

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