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Italia-Uruguay, finale inedita ai Mondiali Under 20: i precedenti delle due squadre e il cammino in Argentina

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L'esultanza dell'Uruguay dopo la vittoria in semifinale

L’ultima Mondiale con l’Uruguay fu dolcissima. Almeno nella categoria Under 20, con Plizzari che ai rigori si erse a protagonista assoluto e ne parò due su tre, regalando il terzo posto a un’Italia infallibile dal dischetto. Era il 2017. E in panchina, come Ct, sedeva Alberigo Evani. Molti ragazzi di quella squadra oggi sono arrivati in Serie A: su tutti Dimarco, Sernicola, Pessina, Mandragora e Orsolini. Ma rispetto all’epoca quella di domenica sera, all’Estadio Ciudad de La Plata, in Argentina, metterà in palio una posta ancora più alta: la Coppa del Mondo. E sarà una finale inedita.

La squadra di Carmine Nunziata e quella di Marcelo Broli sono giunte all’ultimo atto del torneo con un cammino quasi perfetto. E pressoché identico. Entrambe, infatti, hanno perso una sola partita: quella del secondo turno della fase a gironi. L’Italia è uscita sconfitta per mano della Nigeria (0-2), l’Uruguay dell’Inghilterra (2-3). Ma nelle altre due gare, così come negli incontri a eliminazione diretta, sono arrivate soltanto vittorie. Gli azzurri hanno piegato il Brasile all’esordio (3-2), la Repubblica Dominicana nell’ultimo turno del girone (3-0), l’Inghilterra agli ottavi (2-1), la Colombia nei quarti (3-1) e la Corea del Sud in semifinale (2-1). La Celeste ha battuto nell’ordine Iraq (4-0), Tunisia (1-0), Gambia (1-0), Stati Uniti (2-0) e Israele (1-0).

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La cosa che salta subito all’occhio guardando questi risultati è la casella dei gol subiti: 3 in 7 partite giocate. E tutti in un’unica gara, quella con l’Inghilterra. Nelle altre sei l’Uruguay è sempre riuscita a mantenere inviolata la propria porta. Insomma, la squadra del Ct Broli sa come ci si difende e davanti un gol lo trova sempre. D’altronde la Celeste ha da sempre nella garra e nell’applicazione mentale due delle sue armi migliori. L’Italia dovrà essere brava a non concedere chance ai sudamericani: passare in svantaggio potrebbe risultare fatale. 

La finalissima si preannuncia comunque equilibrata. In generale, infatti, i precedenti tra azzurri e Celeste sono in perfetta parità. Almeno ai Mondiali, dove le due Nazionali maggiori si sono sfidate tre volte con una vittoria per parte (2-0 Italia nel 1990, 1-0 Uruguay nel 2014) e un pareggio (0-0 nel 1970). Stesso discorso nelle sei amichevoli disputate, con due sconfitte a testa e due pareggi. E visto che anche in Confederations Cup, nel 2013, finì in parità (2-2), a far pendere la bilancia a favore della Celeste c’è solo il successo per 3-2 delle Olimpiadi del 1928. Forse è giunta l’ora di ristabilire l’equilibrio assoluto. 

Foto: Lapresse

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