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MotoGP, siamo pari fra Bagnaia e Martìn. Ad Assen la ‘Bella’? Jorge si candida al titolo, Pecco vuole ribadire di essere il numero 1

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Il trittico di giugno della MotoGP giungerà alla propria conclusione ad Assen, dopodiché si andrà in ferie per più di un mese. Un vero peccato, perché quanto visto tra il Mugello e il Sachsenring è risultato viepiù appassionante. I valori si stanno finalmente delineando, proponendo una Ducati incontrastabile. Inoltre due piloti, Francesco Bagnaia e Jorge Martin, hanno cominciato a svettare rispetto al mucchio selvaggio primaverile.

Fra il GP d’Italia e quello di Germania, l’italiano e lo spagnolo hanno dato vita a due emozionanti “testa a testa”. In Toscana è stato Pecco ad avere la meglio, mentre in Sassonia Martinator si è preso la rivincita. L’appuntamento olandese assume quindi i contorni della famigerata “Bella”, almeno nel contesto del mese di giugno. Nell’ottica del Mondiale, ci saranno ancora tante partite da giocare, ma se ne riparlerà da agosto in poi.

Di certo c’è che il madrileno ha trovato una solidità di rendimento a lui sconosciuta in passato, dimenticando la dispersività che ne aveva sempre affossato qualsiasi velleità sul lungo periodo. Era uomo da gara secca, l’iberico. Un outsider di lusso. Ora, viceversa, potrebbe diventare qualcosa di più. Un candidato al Mondiale. I punti di ritardo dal piemontese, al cui cospetto c’è (forse) un coriaceo rivale per il titolo, si sono ridotti a 16. Erano 39 dopo il GP di Spagna.

MotoGP, un dualismo fra ‘Pecco’ Bagnaia e Jorge Martin può riaccendere l’interesse anche fra gli spettatori generalisti?

Il tema forte di Assen sarà quindi il confronto diretto fra Bagnaia e Martìn, mentre Marco Bezzecchi sta scivolando indietro. È sempre al vertice, sia chiaro, ma con questa Ducati è difficile non esserlo. Il ventiquattrenne riminese sta però perdendo terreno nei confronti dei due compagni di marca, essendo a -34 da Pecco e a -18 da Martinator.

Il suo profilo ricorda sempre più quello dell’Enea Bastianini del 2022, che dopo i fuochi iniziali, aveva vissuto un’anonima parte centrale di stagione. Sarà così anche per il Bez? La Cattedrale del Drenthe non è certo l’ultima chiamata, bensì l’occasione per chiudere giugno con quantomeno un lampo.

Foto: Valerio Origo

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