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Tennis, Monaco: “Se pensiamo di avere Federer o Nadal, ci rimarremo sempre male”

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Jannik Sinner

Nuovo appuntamento con Tennismania, il programma condotto da Dario Puppo su Sport 2U. Ospite della puntata è stato il giornalista di Eurosport Guido Monaco, con il quale si sono toccati i temi di maggior attualità. Il primo riguarda ovviamente l’inizio della stagione dell’erba, che ha confermato la sua imprevedibilità come superficie con tanti risultati particolari: “Chi sostiene che non ci sia differenza tra le varie superfici dovrebbe correggere un po’ il tiro. L’erba rimane un mondo a sé, anche se rimane meno complicata rispetto al passato o a vent’anni fa. Ci sono però delle cose, come il muoversi in campo, che vanno assolutamente registrate. Alcaraz ha detto di non essersi allenato ed oggi (ieri, ndr) ha fatto fatica, Gasquet la scorsa settimana ha battuto Tsitsipas e Mannarino ha superato Medvedev, con Sinner che ha perso da Ruusuvuori. I Big Three ci hanno sempre abituato ad andare sempre avanti, a vincere ancora prima di scendere in campo e hanno dato ancora di più l’idea che le superfici incidessero meno. Queste sconfitte sono sempre successe e sono sempre capitate, senza tornare troppo indietro”.

Monaco entra ancora di più nello specifico della sua analisi: “Questo non è un momento anomalo, ma piuttosto lo sono stati gli ultimi quindici anni con tre giocatori che hanno monopolizzato tutto. Ora si sta tornando alla normalità, con certamente un giocatore speciale come Alcaraz, due prospetti di campione, forse anche qualcosa in più, come Rune e Sinner, e tanti forti forti giocatori come Medvedev, Tsitsipas e altri, che comunque fanno capire quando c’è da cambiare superficie”. 

Si tocca anche il tema di un tennis che ha abbandonato il gioco a rete, le variazioni, con i tennisti ormai tutti uguali e che colpiscono a tutta da fondo. Il giornalista di Eurosport non è d’accordo su questo e cita uno come Carlos Alcaraz che può essere sicuramente un fattore determinate per un nuovo periodo del tennis. “Le teorie del non vengono più avanti, del non giocano più le smorzate, io le sentivo già negli anni ’90. Ad un certo punto è passata l’idea che non si poteva più venire a rete, perché si tira sempre più forte. C’è stata quasi una campagna su tutto questo. Alcaraz, però, che ora fa tutto questo al massimo livello possibile, costringerà i suoi avversari a rivalutare di giocare un tennis brillante”. 

Si passa al capitolo sugli italiani ed in particolare su Lorenzo Musetti, che sta ottenendo le prime vittorie della carriera sull’erba in questa stagione: “Musetti ha esperienza zero su questi campi. Adesso sta giocando di più, ha sicuramente delle qualità sull’erba, ma ha anche qualche problema, come quello di giocare spesso scaricando il corpo all’indietro e che rende il tutto ancora più complicato sui campi veloci. Una cosa che per esempio non ha Sinner, che può adattarsi meglio all’erba. Musetti deve affidarsi alla prima, al suo back e avere fiducia nei suoi colpi a rete. Soprattutto deve trovare un rimedio con la risposta, altrimenti farà sempre molta fatica”. 

Un tennis italiano in grande espansione, ma al quale stanno mancando gli acuti: “Se viene a mancare completamente uno come Matteo Berrettini, sicuramente ti viene a mancare qualcosa in termini di risultati. Io comunque conto una semifinale a Montecarlo, una a Barcellona, tre giocatori al terzo turno e due agli ottavi a Parigi. Se pensiamo di avere Federer, Nadal o Alcaraz allora rimarremo sempre con l’amaro in bocca, ma se pensiamo di essere competitivi, e con Sinner anche qualcosa in più, allora stiamo belli attaccati e speriamo di beccare il momento giusto di forma e di gioco per vincere anche un grande torneo. Non c’è scritto che un italiano andrà a vincere un 1000 o uno Slam. Di nessuno c’è scritto e tantomeno di un italiano. Siamo sempre stati competitivi, anche in un momento di flessione come questo. Abbiamo visto giocatori entrare in crisi per anni, uno come Thiem, che ha vinto uno Slam, non riesce nemmeno più ad entrare tra i primi 100. I nostri ragazzi hanno qualità, le hanno anche dimostrate, ma hanno anche dei limiti fisici e di mentalità come praticamente il 99% dei giocatori professionisti. Sapere che abbiamo l’aspettativa di puntare ad un grande risultato per me resta importante”. 

Quella di Matteo Berrettini è un’assenza pesante, con il romano che è entrato in una profondissima crisi: “Su Berrettini prevale il dispiacere. E’ un ragazzo in difficoltà. Adesso più che il dolore agli addominali, prevale il problema di testa e di fiducia. Mi sembra che sia entrato in un buco dal quale al momento uscire è davvero complicato. Deve ricostruirsi tutto e lo può fare solo giocando e vincendo. E’ in difficoltà come atleta, persona e ragazzo. E’ il momento di stargli vicino e di sperare che ritrovi la quadra”. 

Infine un pensiero sulla sconfitta di Camila Giorgi con Venus Williams: “Giorgi e Venus si odiano, si vede che non si sopportano. Non ho mai visto Camila avere quello spirito di non voler perdere una partita. Il gesto di esultare dopo la caduta di una giocatrice come Venus non è stato carino e sicuramente sportivo. Certo che pensavo vincesse al tie-break ed invece puntualmente mi ha smentito”. 

INTERVISTA GUIDO MONACO A TENNISMANIA

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