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Calcio, Alessandro Bonan: “Mi aspetto un mercato eco-sostenibile. Milan che rischio! Juve, Allegri vuole la rivincita”

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Sky Calciomercato

Da pochi giorni siamo ufficialmente entrati nella sessione estiva del calciomercato, in vista della prossima Serie A 2023-2024. Le 20 squadre del massimo campionato di calcio iniziano a muoversi tra prestiti, cessioni, acquisti e sogni. Saranno due mesi tutti da vivere per capire come si comporranno le formazioni e chi sarà la squadra favorita. Due mesi che, di pari passo, vivremo con il programma che ha fatto, e sta facendo, la storia proprio da questo punto di vista. Stiamo parlando, ovviamente, di “Calciomercato: l’Originale” (pronto a festeggiare un anniversario importante) in onda dal lunedì al venerdì in seconda serata sui canali di Sky Sport. Il suo conduttore, Alessandro Bonan, ci porta in un viaggio nel tempo e nel presente, per fare un po’ le carte a quello che potremmo vedere nel calcio italiano.

Sky festeggia 20 anni e anche “Calciomercato: l’originale” non è da meno. Un compleanno che si può descrivere in quale modo?

“Sicuramente un grande orgoglio sia per la trasmissione, sia perchè verifichiamo che anno dopo anno il gradimento, l’affetto della gente e gli spettatori aumentano. Non credo ci siano tanti altri esempi simili di un programma che abbia saputo così prendere piede, unire ogni fascia di età in questo modo con la capacità di evolversi edizione dopo edizione, diventando ora anche itinerante. Evidentemente siamo stati bravi e svegli a captare cosa piace alla gente”.

Un programma che ha fatto della semplicità e del modo di dire “squadra che vince non ci cambia” i propri punti di forza?

“Il trio, in effetti, non è mai cambiato. Siamo sempre io, Gianluca Di Marzio con le sue notizie e Fayna con la sua comicità così particolare, sempre pronto a regalare un sorriso. Vista la longevità significa che siamo stati bravi a trovare il giusto incastro ed i giusti spazi, ognuno con il proprio modo di esprimersi”.

Un’altra delle caratteristiche del programma è la sigla. L’idea è tua, ma ti ha sorpreso?

“All’inizio sembrava qualcosa di auto-referenziale e fine a sè stessa. Io non l’ho mai vissuta così. Mi piaceva pensare che fosse una idea che funzionasse e, con il passare del tempo è diventata parte integrante della trasmissione e una simpatica tradizione. Dal mio punto di vista ogni puntata inizia con la sigla, non dopo di essa”.

Passiamo al calciomercato appena iniziato. Cosa ti aspetti da questa estate?

“Direi che sarà una sessione eco-sostenibile, con “eco” inteso come economicamente. Qualsiasi squadra italiana, anche le “big”, dovrà dimostrare di avere in mente la strategia giusta. Privarsi anche di un giocatore importante, ma sapendo poi come investire quei soldi. O, per meglio dire, valutare quale sia l’elemento che, con la sua cessione, può avere meno impatto sulla rosa e più possibilità di dare una mano alle casse”.

Abbiamo chiuso il mercato di gennaio sottolineando come la Premier League stesse fagocitando il calcio europeo. Ora si è inserito anche lo spauracchio dell’Arabia Saudita. Come si può gestire una situazione simile?

“L’aspetto che più mi colpisce è che stanno iniziando a comprare giocatori nel pieno della loro carriera, non alla fine. Un fatto che, tra le altre cose, mi fa sollevare anche qualche dubbio sui calciatori stessi. Stiamo assistendo a una corsa all’acquisto a cifre spaventose, per un prodotto che, in fin dei conti, non penso che sarà seguito a livello globale. Vedemmo già qualche anno fa il caso della Cina, con lo stato che decise di puntare fortissimo sul calcio e sappiamo com’è andata a finire. I soldi che arrivano dal Medio Oriente stanno andando ad arricchire l’estero (come il caso del Manchester City o del PSG) e ora vuole fare lo stesso anche in casa. Vedremo come evolverà la situazione”.

Tornando nei nostri confini. Il Napoli è reduce dal terzo Scudetto della propria storia, ma molti sostengono che sarà impossibile il bis. Tu cosa ne pensi?

“Che, come accaduto l’anno scorso, con i partenopei che non venivano visti da nessuno o quasi nelle prime 4 posizioni, bisogna andare cauti con le previsioni. Nel campionato che abbiamo appena messo alle spalle abbiamo assistito ad una vera e propria super-squadra che ha fatto qualcosa di eccezionale, distanziando tutte le rivali in maniera amplissima. Se saranno in grado di mantenere gran parte della rosa, Kvaratskhelia e Osimhen su tutti, saranno ancora la formazione da battere, almeno per la prima parte dell’annata. Anzi, sono convinto che la squadra sarà ulteriormente migliorata, per cui saranno gli azzurri in pole position”.

Se il Napoli sarà in pole position, l’Inter sarà comunque in prima fila?

“Senza dubbio i nerazzurri sono pronti per una annata di alto profilo. Sono reduci da un finale di stagione davvero a tutta, con una Finale di Champions League come fiore all’occhiello. La dirigenza ha alcuni nodi da sciogliere, ma ha a disposizione un gruppo con una base solida da cui ripartire. Si leggono nomi interessanti accostati all’Inter che, Frattesi su tutti, potrebbero davvero andare a ritoccare una rosa già di alto livello. Tra le questioni da risolvere c’è, senza dubbio, l’attacco. Cosa fare con Lukaku? Chi arriverà al posto di Dzeko? Se la dirigenza non sbaglierà queste decisioni, darà in mano a Simone Inzaghi una formazione pronta a lottare per lo Scudetto. Un tecnico sul quale era partita una serie di critiche davvero esagerate nel corso dell’anno”.

Sull’altra sponda dei Navigli, invece, abbiamo vissuto uno scossone non di poco conto con il licenziamento di Maldini e Massara. Che idea ti sei fatto?

“Onestamente non ho capito quella presa di posizione. Non tanto per i nomi importanti che ha coinvolto, quanto perchè non vedo quale sia ora la linea della dirigenza rossonera. Fino a poche settimane fa c’era una società ben chiara, che faceva riferimento ad una proprietà che valutava, poi, se proseguire nell’acquisto di turno. Ora? Mi sembra una soluzione da “ibrido”. Diciamo che Cardinale ha scelto una linea rischiosa, ma se ha le idee chiare saprà sicuramente come agire da qui in avanti. Probabilmente anche l’allenatore avrà maggiore peso specifico. Vediamo. Una mossa sorprendente e con alto tasso di rischio”.

Anche sul fronte Juventus si è vissuta una scelta particolare: la conferma di Massimiliano Allegri sulla panchina bianconera. Sorpreso?

“Iniziamo con il dire che Max è il classico livornese che ama le sfide. A quanto pare vuole dimostrare che è ancora un allenatore vincente e che riuscirà in quello che si è prefissato in questo terzo anno a Torino. Sicuramente deve rilanciare la propria immagine dopo anni non semplici, ma sono convinto che se la società si muoverà bene potrà riuscire nel suo intento. La Juventus, a mio parere, deve ripartire dai giovani. Quest’anno per larghi tratti della stagione sono stati loro a tenere a galla la squadra. Ora bisognerebbe continuare su questa strada, non pensando troppo ai nomi, ma affiancando loro un paio di campioni per dare l’esperienza giusta. Non posso pensare che i bianconeri non saranno protagonisti il prossimo anno”.

Roma e Fiorentina sono reduci da due finali europee (perse), la Lazio torna in Champions League. Quale delle tre squadre ti stuzzica di più?

“Penso che la Lazio sia la realtà con maggiori certezze di queste tre. I biancocelesti hanno un gioco ben definito che ha permesso alla Lazio di vivere una seconda parte di annata eccellente. Ora il progetto di Sarri andrebbe puntellato con innesti che vanno a irrobustire la rosa per permettere ai titolari di rifiatare dopo le partite di Coppa e per dare maggiori alternative al tecnico. L’occasione è di quella da non farsi sfuggire perchè, se azzeccano le mosse giuste, Immobile e compagni possono anche inserirsi nella lotta per lo Scudetto”.

Foto: Sky

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