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Wimbledon, Sinner: “Cucino un piatto che porta fortuna. Con Djokovic devo evitare una cosa”

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Missione compiuta per Jannik Sinner. L’altoatesino (n.8 del mondo) ha sconfitto nei quarti di finale del torneo di Wimbledon il russo Roman Safiullin con il punteggio di 6-4 3-6 6-2 6-2 e per la prima volta in carriera ha avuto accesso a una semifinale Slam, prima ovviamente nei Championships.

Un riscontro molto prestigioso dal momento che Jannik è diventato il più giovane italiano nell’Era Open a raggiungere il penultimo atto di un Major e, per un giorno, sarà anche il più giovane semifinalista a Wimbledon dal 2007. Ovviamente, la partita tra i due classe 2003, Carlos Alcaraz e Holger Rune, eleggerà il nuovo giocatore che spiccherà per precocità.

Come da pronostico, sarà Novak Djokovic, sette-volte vincitore di questo Slam, il prossimo avversario. Una partita difficile, che è il remake del quarto dell’anno scorso, quando l’altoatesino andò avanti di due set, per poi essere rimontato al quinto da un Nole straordinario. La sua preparazione, però, non sarà diversa da altre partite: “Faremo le stesse cose per preparare al meglio la semifinale. Ormai siamo entrati in un ritmo in cui mi sento molto bene. Avrò tempo a disposizione per allenarmi e magari provare qualche scambio partita. Non farò cambiamenti particolari perché tutto sta andando molto bene. Chiaramente la partita contro Nole sarà difficile e dipenderà anche dalle condizioni di gioco. Significativo il fatto di aver ottenuto la prima semifinale Slam su questa superficie, visto che all’inizio della mia carriera facevo molta fatica“.

A Sinner viene ricordato il fatto di essere l’italiano più giovane di sempre nell’Era Open in una semifinale Slam (21 anni e 321 giorni, facendo meglio di Adriano Panatta di un anno), ma a Jannik sono cose che poco interessano: “Sono record che non destano la mia attenzione, sono contento per me stesso, non guardo queste cose. Io lavoro per fare il mio percorso, vivere emozioni belle e positive che mi fanno andare avanti. Ci saranno sempre dei momenti in cui si farà fatica, quando magari non si sente la palla, ma è sempre importante lavorare sodo ed è quello che stiamo facendo“.

Luca Baldissera (Ubitennis) è entrato nel dettaglio di questa partita contro Safiullin, evidenziando il calo avuto nel secondo set che ha permesso al russo di pareggiare i conti in maniera un po’ inaspettata: “Ho giocato male quel game al servizio e alcuni errori mi sono un po’ entrati in testa. Fino a quel momento, stavo giocando molto bene. Sono piccole cose che devo migliorare nella gestione perché contro tennisti come Djokovic sono passaggi a vuoto che non mi posso permettere, anche perché cambierebbe l’inerzia della partita“.

Jannik ha poi parlato della sua routine fuori dal campo, legata al recupero dai match: “Sono molto fortunato perché dormo tantissimo e se non mi metto la sveglia non mi alzo (sorride, ndr). E’ una cosa buona perché è il recupero migliore, cucinerò la sera prima della partita, perché porta bene, la pasta al pomodoro. L’approccio sarà sempre uguale: essere molto focalizzato 10′ prima del match, mentre nelle ore precedenti mi piace giocare per sentire la palla“.

A conclusione, una battuta sulla bella complicità che Jannik ha con il pubblico di Wimbledon: “La connessione è molto bella, ho sempre detto di amare l’atmosfera perché quando giochi si sente solo la palla. Non so se tiferanno per me contro Djokovic, vedremo. Non mi dispiacerebbe di certo…“.

Dichiarazioni da Vanni Gibertini (Ubitennis)

Foto: LaPresse

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