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Wimbledon, Sinner ammette: “Non sono ancora completo. Livello più alto, ma il diritto non ha funzionato”

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Jannik Sinner

Jannik Sinner non è riuscito a compiere l’impresa e a piegare Novak Djokovic (n.2 del mondo) nella prima semifinale del torneo di Wimbledon. L’altoatesino (n.8 ATP) si è dovuto inchinare alla classe del serbo, vittorioso con il punteggio di 6-3 6-4 7-6 (4) in quasi tre ore di partita. Un match nel quale si sono confrontati due tennisti dal gioco simile e in cui il serbo, sostanzialmente, è stato in grado di eseguire meglio nei particolari importanti le proprie trame.

Errori gratuiti e provocati dal balcanico per Sinner che, pur costruendosi sei palle break nel corso della partita, non è mai riuscito a strappare il servizio al proprio avversario, cosa che invece Nole ha fatto con grande concretezza nelle prime due frazioni. Una partita, però, giudicata in maniera positiva dall’italiano, in rapporto al quarto di finale andato in scena nel 2022 e terminato al quinto set.

Il livello era più alto quest’anno, io ho avuto le mie chance e non le ho sfruttate. Tante volte nei suoi game di servizio eravamo lì e ho avuto le possibilità di prendermi il punto importante. Nel terzo parziale ho avuto due set-point, dove ho sbagliato due colpi, però ero sempre dentro il punto. L’anno scorso lui si era rilassato, quest’anno invece era molto focalizzato. Alla fine, abbiamo guardato e sono 10 punti di differenza. 22 errori di dritto? Sì, hanno un peso, ma come partita ero più vicino che nel 2022 perché negli ultimi tre set non avevo avuto chance“, ha raccontato Jannik in conferenza stampa.

Ogni partita ha i suoi pregi e difetti, oggi era il giorno in cui non funzionava il dritto ed era anche difficile muoversi perché l’erba era molto scivolosa. Lui si è mosso molto bene e quando si perde il feeling con la superficie si sbaglia maggiormente. Fisicamente mi sento bene, vedremo quali tornei giocare prima degli US Open, ne parlerò con il mio staff“, ha sottolineato Sinner.

Parlando poi di cosa lascia questo match: “Alla fine, ho 21 anni e sto continuando a migliorare. Se fossi completo, sarebbe strano e anche un peccato…Non è mai semplice giocare contro Djokovic e lui è stato migliore nei punti importanti, mentre io ho fatto più fatica. Spero di rigiocare partite di questo genere per avere anche quella esperienza. Guardando tutto nel complesso, posso essere contento di queste due settimane. Sono venuto qui con una mentalità diversa dall’anno scorso: ho affrontato tutte le partite come una Finale e d’ora in poi faremo sempre così. C’è qualche rimpianto, ma mi prendo le cose positive anche da una partita persa. Sono ben posizionato nella Race e credo di essere a buon punto. La stagione è ancora lunga, vedremo di continuare“.

Dichiarazioni da Vanni Gibertini (Ubitennis)

Foto: LaPresse

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