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Tour de France, Magrini: “Vingegaard può guadagnare 25″ a Pogacar nella cronometro. Ciccone da maglia a pois, ma…”

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Riccardo Magrini

A conclusione della quindicesima tappa del Tour de France, vinta da Wout Poels, ne abbiamo approfittato per fare il punto insieme alla voce tecnica di Eurosport Riccardo Magrini: “Al Tour c’è un bilancio di grande equilibrio tra i due grandi favoriti, c’è stato un botta e risposta tra Vingegaard e Pogacar, nessuno ha prevalso sull’altro in modo netto. Pogacar ha avuto solo un piccolo momento di difficoltà, ma il giorno dopo ha saputo reagire vincendo la tappa. C’è un equilibrio totale anche tra le due squadre, la Jumbo-Visma e la UAE Team Emirates. Nonostante questo ci sono state delle volate con un unico padrone, Jasper Philipsen, e poi in questa seconda settimana abbiamo visto una grande Bahrain-Victorious grazie alle vittorie di Pello Bilbao e Wout Poels. Già dalla cronometro di domani vedremo delle cose diverse“.

Da quanti anni non ricordavi un duello così? E a quali campioni del passato possiamo paragonare Pogacar e Vingegaard?

“Al Tour bisogna andare negli anni 60’/80′ quando c’erano Anquetil e Poulidor, Merckx e Ocana, Lemond e Fignon, Indurain e Chiappucci”. 

Pogacar in salita sembra avere qualcosa in più, ma Vingegaard non molla. Pensi che questo equilibrio durerà fino alla fine?

“Pogacar ha attaccato e Vingegaard ha risposto perdendo poco, sulla carta Jonas è più scalatore rispetto a Tadej. Credo che questo equilibrio finisca con la cronometro di martedì. La condizione fisica nella terza settimana è fondamentale e Pogacar avendo corso meno a causa dell’infortunio può avere dalla sua un po’ più di freschezza. Se dovessi dire oggi chi vince il Tour, non saprei dirlo”.

La cronometro sarà determinante. Secondo te chi arriverà davanti e che distacchi ti aspetti?

“Credo che possa arrivare Vingegaard davanti e Pogacar perdere tra 25 e 30 secondi”. 

Adam Yates potrà puntare al terzo posto nonostante debba lavorare per Pogacar?

“Sì, perché lo vedo in crescita e finché c’è la possibilità di lavorare per un Pogacar vincente anche lui può usufruirne. Se dovesse andare in difficoltà Pogacar, allora Yates dovrà sacrificarsi per il suo capitano e quindi potrà fare un’ottima classifica ma non il podio. Anche Carlos Rodriguez l’ho visto bene, è in crescita”.

Nel complesso pensi che come squadra sia meglio la UAE o la Jumbo?

“Si equivalgono, la differenza la fanno gli uomini, ma fino ad ora non c’è una netta differenza”. 

Ciccone può vincere la maglia a pois? Secondo te sta correndo bene?

“Nelle ultime due tappe l’ho visto bene, il suo obiettivo è quello della maglia anche se non sarà facile perché anche gli uomini di classifica potrebbero rientrare. Dovrà lottare e questo significa che non potrà puntare ad una tappa, quindi sacrificare l’ambizione di vittoria per concentrarsi sulla maglia”. 

È stato battuto il tuo record, perché nel 1983 avevi interrotto un digiuno di 77 tappe senza successi. Ora l’Italia non vince da 79 frazioni. Ti è dispiaciuto?

“Se non me lo dicevi tu, non sapevo di detenere questo record. Mi dispiace che un italiano non vinca, questo certamente”. 

Pensi che Van der Poel stia preparando bene il Mondiale al Tour? Sarà l’uomo da battere? E come vedi invece Evenepoel che non corre da tanto?

“Non credo sia il modo di preparare il Mondiale facendo il Tour, il Mondiale si prepara con delle sessioni specifiche. Sta lavorando per il fondo sacrificando l’ambizione di vittoria. Il Mondiale è una corsa lunga e quindi dovrà continuare a prepararsi per l’appuntamento anche finito il Tour de France. Evenepoel lo vedo bene, è in ritiro, punterà alla Vuelta. Remco ha dimostrato di arrivare alle corse sempre pronto, sulle corse in linea è un campione e fa sempre paura”. 

Ti aspettavi Carlos Rodriguez?

“Sinceramente mi aspettavo più Pidcock, però Rodriguez ha dimostrato di essere un corridore con delle buone chance per un prossimo futuro, essendo giovane. La Spagna, grazie a lui, Ayuso e Mas, potrà godere di buone annate nelle prossime stagioni”. 

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