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Ciclismo

Tour de France 2023, pagelle di oggi: Mohoric perfetto in una tappa caotica, Philipsen può recriminare

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PAGELLE DICIANNOVESIMA TAPPA TOUR DE FRANCE 2023

Matej Mohoric, voto 10: condotta di gara assolutamente perfetta per lo sloveno, che ha saputo giocarsi al meglio le proprie carte in una fuga di grandissimi nomi. Sfrutta al meglio il lavoro di Jack Haig e fiuta l’azione buona insieme ad Asgreen ed O’Connor. Nel finale si mette a ruota del danese e riesce a passarlo a pochi centimetri dalla linea nonostante uno spunto sulla carta meno brillante del suo avversario. Le sue lacrime e le parole nel post-tappa, con la dedica a Gino Mader ed i complimenti ai compagni di fuga, rendono la vittoria ancora più dolce.

Kasper Asgreen, voto 9: il danese ha sfiorato una doppietta che francamente avrebbe avuto del clamoroso. Non certo perché manchi di qualità o di forza, ma perché centrare per due giorni consecutivi la fuga giusta e vincere in entrambi i casi stando all’aria per ore ed ore è impresa titanica. Non gli si può rimproverare nulla, gli sono mancati solo pochi centimetri.

Ben O’Connor, voto 8: l’australiano ha ammesso nel post-tappa di sapere di essere battuto in volata rispetto a Mohoric ed Asgreen ma non per questo si è tirato indietro. Ammirevole ma stanco il suo tentativo ai -600 metri. Dopo un inizio difficilissimo, O’Connor sta vivendo un’ultima settimana da protagonista.

Jasper Philipsen, voto 5,5: sia chiaro, centrare la fuga giusta è un grande merito per uno che non è certo abituato come lui. Allo stesso modo controllare un gruppo di corridori come gli attaccanti di oggi non era affatto semplice. Rimane però l’impressione che abbia sfruttato poco il lavoro di Van der Poel e che si sia reso conto tardi di dover partecipare all’inseguimento. Gli rimangono solo i Campi Elisi per centrare un mitico pokerissimo.

Mads Pedersen, voto 8: nessuno si sacrifica quanto lui nell’inseguimento dei tre di testa. I suoi ripetuti attacchi sulla Côte d’Ivory sono la conferma della multidimensionalità di un corridore strepitoso, in grado di lottare su tanti terreni diversi. Stavolta si è dovuto accontentare di un quinto posto, ma l’atteggiamento è quello di un Campione del Mondo.

Mathieu van der Poel, voto 5: per lui vale quanto detto per Philipsen. La loro coppia era di gran lunga la più forte in fuga, eppure non sono stati in grado di giocare al meglio le proprie carte. Il neerlandese ha tirato solo nel finale per il suo velocista, ma allo stesso tempo non ha attaccato in prima persona pur quando sembrava potesse. Per una volta la loro intesa non ha funzionato.

Alberto Bettiol, Matteo Trentin, voto 6,5: riescono ad entrare nella fuga giusta, insieme a tanti altri grossi calibri. Bettiol ci prova ma viene spesso rimbalzato, Trentin si muove come sempre benissimo in gruppo, contando di sfruttare il lavoro di altri nel finale. Alla fine per entrambi una top10 di livello, ma che non sposta gli equilibri della loro corsa.

Victor Campenaerts, Nils Politt, voto 7: non hanno vinto la corsa (come spesso gli accade) ma di certo hanno vinto i cuori dei tifosi. La generosità, forse anche la follia dei due corridori, nel provare e riprovare, oltre la sfortuna, i problemi meccanici ed i crampi, ne fanno dei beniamini in giro per il mondo.

Foto: LaPresse

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