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Nuoto, risultati batterie Mondiali (23/7): bene Razzetti e la 4×100 sl, partenza lenta per Martinenghi e Ceccon

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Thomas Ceccon

Hanno preso il via nella nottata italiana le batterie della prima giornata dei Mondiali del nuoto in corsia a Fukuoka (Giappone). Nella Marine Messe Hall A si è dovuto spingere fin dall’inizio per via di un livello in acqua particolarmente alto in questa 20ª edizione della rassegna iridata natatoria. Una competizione da valutare nell’ottica del percorso che porterà alle Olimpiadi di Parigi 2024, prova di verifica sullo stato di salute delle singole compagini.

Nei 200 misti donne buoni i segnali mostrati da Sara Franceschi. L’azzurra, primatista italiana con il crono di 2:09.30 nel corso del Trofeo Settecolli di quest’anno, ha stampato un tempo da 2:10.68 e ha avuto accesso alle semifinali con l’ottavo crono dell’overall. Graduatoria comandata dall’americana Kate Douglass (2:09.17) a precedere l’australiana Kaylee McKeown (2:09.50) e la canadese Mary-Sophie Harvey (2:09.65). Non entusiasmanti le prestazioni delle due francesi Fantine Lesafre (2:13.28) e Charlotte Bonnet (2:13.28), prime escluse dal penultimo atto.

Nei 400 stile libero uomini niente pass per la Finale odierna in casa Italia. Deludenti Marco De Tullio (12° in 3:47.23) e Matteo Ciampi (14° in 3:48.12), mai in gara per puntare all’atto conclusivo. Da dire, delle heat molto veloci in cui l’australiano Samuel Short si è reso protagonista di passaggi notevolissimi, da record del mondo fino ai 300 metri, per poi calare un po’ nel finale, ma comunque toccando la piastra in 3:42.44 davanti all’austriaco Felix Aubock (3:44.14) e al brasiliano Costa (3:44.17). Nell’atto conclusivo anche il campione olimpico in carica, il tunisino Ahmed Hafnaoui (3:44.34), il tedesco Lukas Martens (3:44.42), il coreano Woomin Kim (3:44.52), l’altro australiano Elijah Winnington (3:44.63) e lo svizzero Antonio Djakovic (3:44.63). Primo degli eliminati l’americano Kieran Smith (3:45.77) e anche questa è una sorpresa in negativo.

Nei 50 delfino uomini Thomas Ceccon ha scaldato i motori e si è gestito nelle heat mattutine, siglando comunque un buon 23.14 nella graduatoria comandata da un Maxime Grousset (22.74) assai convincente. Altri due gli atleti che hanno abbattuto il muro dei 23″, ovvero il britannico Peters (22.85) e il trinidadiano Dylan Carter (22.89). I primi tre dell’overall hanno già messo sul piatto le loro intenzioni, spetterà a Ceccon rispondere dalla semifinale del pomeriggio giapponese. Da segnalare le eliminazioni dell’australiano Cameron McEvoy (23.40) e dell’ucraino Andrii Govorov (23.44), primatista mondiale della distanza. Decisamente male l’altro azzurro Piero Codia, solo 47° in 24.13, che ha commesso un brutto errore tecnico nel corso del suo incedere in vasca. Presente sui blocchi di partenza anche il 43enne Roland Schoeman, velocista sudafricano straordinario di qualche tempo fa, anch’egli lontano dai crono che furono (24.02).

Nei 100 delfino donne poco da fare per Ilaria Bianchi: i 33 anni si fanno sentire e il 58.62 non ha premiato l’azzurra, diciottesima nel computo complessivo delle heat. La migliore delle batterie è stata la cinese Zhang Yufei (56.89) a precedere l’australiana Emma McKeon (57.05) e la tedesca Angelina Kohler (57.23). Nei 400 stile libero donne si preannuncia grande spettacolo. L’americana Katie Ledecky ha battuto un colpo in 4:00.80 a precedere l’australiana Ariarne Titmus (4:01.39) e la canadese Summer McIntosh (4:01.78), primatista mondiale della distanza. Saranno queste tre a giocarsi l’oro in Finale in una prova che si preannuncia di un livello molto alto, tenendo conto che Titmus vorrà rivendicare il suo essere campionessa d’olimpica in carica, mentre Ledecky ha voglia di allungare la sua striscia di metalli pregiati nella rassegna iridata (19 attualmente).

Cartellino timbrato da Nicolò Martinenghi, campione del mondo in carica, e da Federico Poggio nei 100 rana: i due azzurri hanno ottenuto il quarto (59.04) e settimo tempo (59.43), controllando per lo più la prestazione. Ha messo, invece, subito le cose in chiaro il cinese Qin Haiyang, migliore al mondo quest’anno con il suo 57.93, che ha impressionato nel corso delle batterie con il riscontro di 58.26 davanti all’olandese Arno Kamminga (58.71) e al tedesco Lucas Matzerath (58.74). Ha giocato anche un po’ a nascondersi l’argento iridato (alle spalle di Martinenghi dell’anno scorso) Nic Fink, visto il suo 59.38. In semifinale ne sapremo sicuramente di più.

Bene Alberto Razzetti entrato nella Finale dei 400 misti con il quarto crono di 4:11.57. Il ligure, in difficoltà nel dorso, ha ben recuperato nelle frazioni a rana e stile libero. Davanti a tutti l’americano Carson Foster in 4:09.83 a precedere il francese Leon Marchand (4:10.88) e il giapponese Daiya Seto (4:10.89). Il transalpino, campione del mondo in carica, ha fatto vedere dei passaggi spaventosi fino a metà gara, da record del mondo, prima di mettersi in gestione. Per Razzetti sarà dura ambire al podio, ma vedremo…

In Finale la 4×100 stile libero maschile per confermare il podio dell’anno passato. Una heat non con tempi trascendentali per gli azzurri: Alessandro Miressi (48.10), Leonardo Deplano (48.42), Lorenzo Zazzeri (47.91) e Manuel Frigo (48.10). Terzo tempo (3:12.53) di ingresso nell’atto conclusivo per la staffetta nostrana, alle spalle degli USA (3:11.63) e dell’Australia (3:11.64). Nella Finale ci sarà l’inserimento di Ceccon, ma anche altre squadre cambieranno. Desta sensazione la squalifica della Gran Bretagna, per cambio irregolare di Jacob Whittle, dopo che Matthew Richards aveva messo insieme una frazione interna da 46.89.

Niente pass per l’atto conclusivo per il quartetto tricolore dello stile libero veloce femminile: Chiara Tarantino (54.95), Costanza Cocconcelli (54.14), Emma Virginia Menicucci (54.50) e Sofia Morini (54.34) non sono andate oltre il 3:37.93 (nono). Nella Finale l’Australia sembra essere di un altro livello rispetto alla concorrenza, visto il 3:31.62 delle batterie, vedremo se gli Stati Uniti (3:33.44) sapranno migliorare.

Foto: LaPresse

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