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Cosa può fare Filippo Tortu ai Mondiali nei 200 metri? Con il 20.14 degli Assoluti…
Filippo Tortu ha offerto un sontuoso lampo ai Campionati Italiani Assoluti, correndo i 200 metri in un convincente 20.14 (1,7 m/s di vento a favore). Il Campione Olimpico della 4×100 si è ridestato a Molfetta, inscenando quello che a suo modo di vedere (e condividiamo) è stato il suo miglior mezzo giro di pista della carriera. Il velocista brianzolo si è fermato ad appena quattro centesimi dal personale siglato lo scorso anno a Nairobi, quando ebbe modo di sfruttare l’altitudine della capitale kenyana.
Il riscontro ottenuto in Puglia è stato rimarchevole perché l’azzurro era reduce da una prima parte di stagione davvero fiacca a livello individuale: 20.30 il 13 maggio a Nairobi, 20.41 il 2 giugno al Golden Gala di Firenze, 20.61 il 25 giugno agli Europei a squadre di Chorzow. In staffetta, invece, aveva avuto modo di regalare un paio di prove degne della sua caratura agonistica, contribuendo al 38.04 di Grosseto che è valso il pass per i Mondiali.
Proprio in terra toscana aveva rimediato una sub-lussazione alla spalla destra, causa di un’esultanza sfrenata per il risultato del quartetto, ma nove giorni dopo ha sfoggiato uno stato di forma magistrale, culminato nella terza prestazione della carriera sulla distanza. Filippo Tortu ha pennellato una curva sontuosa e sul rettilineo conclusivo ha espresso tutti i proprio cavalli fin sulla linea del traguardo, dando la sensazione di avere ancora a disposizione degli importanti margini di miglioramento.
Filippo Tortu è stato chiaro: “Ora voglio scendere sotto i 20 secondi”. L’ideale sarebbe riuscirci ai Mondiali, che andranno in scena a Budapest dal 19 al 27 agosto. Dopo aver mancato la finale nella passata edizione della rassegna iridata a causa di millesimi, il 25enne vuole riprovarci in questa occasione. Quello deve essere il suo obiettivo principale e ci sarà bisogno di correre sostanzialmente sulla linea dei 20” per entrare tra i migliori otto.
Il 20.14 è il 30mo tempo stagionale, ma nella capitale ungherese ci saranno le condizioni per migliorarsi e puntare in alto. Restano ovviamente imprendibili i quattro mostri sacri statunitensi: Noah Lyles (19.47), Erriyon Knighton (19.72), Kenneth Bednarek (19.82), Courtney Lindsey (19.85). Il botswano Letsile Tebogo ha timbrato un superbo 19.50 a Londra, dove il britannico Zharnel Hughes si è fermato a un solo centesimo dal record europeo di Pietro Mennea (19.73).
Il nigeriano Udodo Onwuzurike (19.76), il ghanese James Dadzie (19.79) e il bahamense Terrence Jones (19.87) si candidano per un posto in finale, ma Tortu potrebbe magari giocarsela con il canadese Andre De Grasse (20.01 per il Campione Olimpico), con il cubano Reynier Mena (comunque autore di 19.95), con la rivelazione Issamade Asinga (19.97 dopo il 9.89 sui 100 metri), con il sudafricano Shaun Maswanganyi (19.99) e il dominicano Alexander Ogando (19.99). Senza dimenticarsi di altri potenziali outsider come il tedesco Joshua Hartmann (20.02), il liberiano Emmanuel Matadi (20.07), il trinidegno Jereem Richards (20.08), il bahamense Steven Gardiner (20.14). Filippo Tortu è comunque il terzo europeo della stagione, meglio di lui hanno fatto soltanto Hughes e Hartmann.
Foto: Grana/FIDAL