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F1, la Aston Martin si è sgonfiata? Fernando Alonso non è più così felice…

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Fernando Alonso

Aston Martin rappresenta la grande rivelazione della stagione 2023 di F1. Il team di base a Silverstone ha cominciato l’anno in maniera roboante, proponendosi a tratti addirittura come seconda forza e consentendo a Fernando Alonso di vivere una proverbiale “seconda giovinezza”. L’ultraquarantenne spagnolo ha saputo issarsi sul podio ben 6 volte nell’arco delle prime 8 gare, un rendimento a lui precluso da un decennio pieno.

Proprio nella gara di casa di Nando, il GP di Spagna, le verdone sono incappate nel primo vero passaggio a vuoto. Si riteneva fosse un episodio, figlio di un errore nell’assettare la monoposto. Impressione apparentemente confermata dal successivo GP del Canada, dove il veterano iberico si è attestato alla piazza d’onore. Quello, però, è stato anche l’ultimo podio dell’asturiano. Le gare di luglio hanno certificato un evidente calo di competitività da parte della squadra britannica.

Alonso, come talvolta gli accade quando si rende conto di non avere per le mani la vettura che vorrebbe, si è addirittura “seduto” in Ungheria, dove le sue prestazioni sono stati affini a quelle di Lance Stroll, sicuramente volenteroso, ma non certo dotato dello stesso talento del blasonato compagno di squadra. Quanto avvenuto in terra magiara ha rappresentato un campanello d’allarme che ha spinto Aston Martin a riflettere sulla direzione intrapresa.

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Il team principal Mike Krack ha imputato l’indebolimento della AMR23 a uno sviluppo sbagliato. Le evoluzioni non hanno reso come avrebbero dovuto e, in Belgio, si è deciso di fare un passo indietro. I risultati sono stati incoraggianti, perché le eleganti monoposto british hanno risalito parzialmente la china. Soprattutto con Nando. Cionondimeno, è evidente come Mercedes e Ferrari siano cresciute rispetto a inizio stagione, così come McLaren, letteralmente esplosa dopo una partenza in sordina.

Ci sta. Parliamo di team con più risorse da mettere in campo rispetto alla ben organizzata, ma più piccola, struttura gestita da Lawrence Stroll. Proprio per questo Zandvoort rappresenterà un momento cruciale nell’economia del 2023, poiché sono annunciate novità che non dovrebbero soffrire del “difetto nel manico” degli aggiornamenti che le avevano precedute.

Non è un mistero che Aston Martin e Alonso abbiano cerchiato di rosso la data del 17 settembre, giorno del Gran Premio di Singapore. Il circuito cittadino della città stato asiatica dovrebbe dire bene alla AMR23 ed è da sempre gradito dallo spagnolo. Il sogno è quello di far saltare il banco (esito già sfiorato a Montecarlo).

Affinché questa visione possa diventare realtà, è però necessario “ritrovare colore”. L’Olanda potrà dire se il team di Silverstone è destinato a pagare inevitabilmente dazio nel confronto diretto con i colossi di Stoccarda e Maranello, oppure se Davide potrà continuare a sfidare Golia anche nella seconda parte di stagione.

Foto: La Presse

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