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Ciclismo su pista: Mondiali 2023 tra punti interrogativi e certezze, ma l’obiettivo è Parigi 2024

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Ganna quartetto pista LP

Si sono conclusi ieri gli otto giorni dedicati al ciclismo su pista all’interno dei Mondiali di ciclismo 2023 di Glasgow. Otto giorni che in chiave Italia hanno regalato delle emozioni, alcuna forse indimenticabili, ma che hanno soprattutto lasciato qualche punto interrogativo. Proviamo ad analizzare quanto accaduto.

Iniziamo con il conto delle medaglie, dato che ovviamente non racconta tutto, ma che è quello che spesso finisce per spostare più di ogni altra cosa la valutazione complessiva. Le medaglie in tutto sono state quattro, con un’unica affermazione iridata, entrambi dati in netto calo rispetto alle sette medaglie totali e ai quattro ori del 2022 (per trovare un dato peggiore bisogna arrivare al 2019).

I nomi che troviamo scritti accanto alle quattro medaglie azzurre sono tutti ascrivibili al gruppo delle “certezze”. Su tutti ovviamente Filippo Ganna, incredibile vincitore dell’inseguimento individuale (per la sesta volta) e motore ineguagliabile per un quartetto che ha centrato “solo” una medaglia d’argento. I due bronzi arrivano invece da Jonathan Milan, ancora nell’inseguimento individuale, e dal veterano Elia Viviani, nella corsa ad eliminazione.

Per quanto riguarda il resto della spedizione, possiamo dire che tutto quello che poteva andare male, è andato male. Le cadute di Martina Fidanza prima e di Letizia Paternoster poi con medaglie alla portata rispettivamente nella madison e nell’omnium, poi l’infortunio di Simone Consonni prima della corsa a punti, ma anche il forfait di Vittoria Guazzini nell’inseguimento ed i quarti posti amari nel quartetto femminile e nell’eliminazione con Rachele Barbieri.

Nel complesso un Mondiale sotto le attese, che deve portare a tenere ben dritte le antenne, senza però far suonare alcun allarme. Dopo due stagioni in cui l’Italia aveva sempre centrato alla grande gli appuntamenti importanti, un piccolo passaggio a vuoto ci può stare. Dopotutto, meglio che sia accaduto ora piuttosto che l’anno prossimo, quando l’appuntamento sarà importante per davvero, essendo un appuntamento a Cinque Cerchi.

In ottica olimpica, e dunque nelle specialità che fanno parte del programma dei Giochi, l’unica medaglia arrivata è stata quella del quartetto maschile, che a Parigi punterà però a prendersi nuovamente il metallo più prezioso. Con Elia Viviani però ancora brillante, con Letizia Paternoster sfortunata ma in ripresa e soprattutto con un quartetto femminile con enormi margini di miglioramento, si può guardare con ottimismo al prossimo futuro.

Foto: LaPresse

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