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Basket, Simone Fontecchio prima dei Mondiali: “Siamo un gran gruppo, vogliamo fare tanta strada”

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Simone Fontecchio

L’Italia di Gianmarco Pozzecco prosegue la sua marcia di avvicinamento verso il Mondiale di pallacanestro che inizierà il prossimo 25 agosto. Azzurri che, lontano dai riflettori delle favorite, si sono tolte la soddisfazione di sconfiggere sia la Grecia che la Serbia, aumentando la fiducia in vista dell’inizio del Girone A, con Angola, Repubblica Dominicana e Filippine. 

Il leader tecnico della squadra e sicuro protagonista è Simone Fontecchio, oramai uno dei giocatori più importanti del nostro panorama e reduce da una discreta annata con gli Utah Jazz. Il ragazzo abruzzese ha parlato delle sue sensazioni in Nazionale in un’intervista a Sportal.gr, a firma di Christos Tsaltas: “Giocare e stare con questi compagni di squadra per circa un mese mi regala tanta gioia e felicità. Ci piace stare insieme, ci conosciamo da molti anni e abbiamo più o meno la stessa età. Siamo un gruppo molto bello, farne parte mi rende orgoglioso“. Il ruolo di leader non è da lui visto come una chimera: “Se due o tre anni fa non ero nemmeno in Nazionale, ora mi sto abituando ad avere tante responsabilità. Ma la nostra forza è la squadra, non che segni venti punti a gara, non ho questa pressione. Noi giochiamo come una squadra a modo nostro: ho delle responsabilità, forse più di altri in attacco, ma non le sento“.

Fontecchio parla poi della chimica di squadra che si sta sviluppando con loro: “Un fattore importantissimo. Dobbiamo restare uniti e aiutarci l’un l’altro nei momenti positivi e negativi. Poi questi eventi non sono facili da approcciare, so già che fare strada non sarà semplice. Ci vuole anche fortuna per avere successo, ma l’importante è che la squadra resti unita“. E sul possibile traguardo da raggiungere, non si sbilancia: “Non è facile parlare di obiettivi, in un Mondiale può succedere di tutto. Abbiamo un gruppo difficile con Filippine, la Repubblica Dominicana con Karl-Anthony Towns. Dobbiamo giocare bene, restare uniti e avere un pizzico di fortuna. Vogliamo arrivare il più lontano possibile“.

Impossibile non passare sulla sua stagione in America: “Credo di aver dimostrato il mio valore, che posso starci a questi livelli. Non solo per il buzzer beater contro i Golden State Warriors, ma per come ho giocato nella seconda parte di stagione. Ho giocato costantemente attorno ai 20 minuti a partita facendo bene; non so che succederà, ho un altro anno di contrato con i Jazz, spero di poter allungare la mia carriera in NBA ma se non dovesse accadere non lo considererei un fallimento, in nessun caso“.

Credit: Ciamillo

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