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Tennis, Simone Vagnozzi: “Jannik Sinner può migliorare molto, percorso diverso da Alcaraz”

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Jannik Sinner

Simone Vagnozzi non era presente a Toronto nella settimana trionfale di Jannik Sinner. Nella divisione dei vari compiti, con Darren Cahill, il tecnico nostrano aveva programmato la sua presenza a Cincinnati, dove l’altoatesino inizierà la sua avventura da mercoledì, dopo il successo nel 1000 canadese. Un risultato importante sotto tutti i punti di vista, che può essergli utile per accrescere le proprie certezze in vista dei prossimi appuntamenti.

Ne ha parlato Vagnozzi, intervistato da Sky Sport 24, facendo un po’ un bilancio di quanto accaduto: “La prima partita contro Berrettini è stato molto importante perché vinta contro un giocatore di grande spessore sui campi veloci e anche con una buona confidenza“. Un Sinner che però è lontano dalla sua completa definizione. In sostanza, giusto parlare working in progress, nonostante la classifica di n.6 del mondo e il titolo Masters1000.

C’è ancora tanto da fare e l’aspetto positivo è proprio questo. Lui ha margini importanti e, nonostante questo, è vicino alla top-5 del ranking, ha vinto 8 tornei, di cui un 1000. Questo è l’aspetto che ci conforta maggiormente“, ha analizzato il coach italiano.

Parlando di quelle cose che ancora non riescono con facilità a Sinner: “Il servizio è migliorato, ma deve imparare a gestirlo e a variarlo meglio. Tatticamente a volte può fare qualche variazione in più. In sostanza, ci sono ancora delle cose da mettere a punto, ma Jannik è talmente forte che ha già vinto molto“.

Immancabile poi il riferimento ai più forti e a Carlos Alcaraz, che comanda la classifica mondiale: “Sinner non parte battuto contro nessuno, ma io credo che abbia un percorso diverso da Carlos che, nonostante sia di due anni più giovane, è già avanti dal punto di vista tecnico e fisico. Sicuramente, arrivare in fondo ai tornei può dare una maggior consapevolezza“.

In conclusione, pensando al prossimo torneo di Cincinnati: “La cosa più importante sarà recuperare le energie mentali e adattarsi alle condizioni che sono diverse da Toronto. Sarà importante il primo turno per capire se e quanto sarà riuscito a voltare pagina“.

Foto: LaPresse

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