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Atletica, chi corre i preliminari dei 100 metri ai Mondiali? Presenze esotiche ai confini del Pianeta: tutti i Paesi
I Mondiali 2023 di atletica leggera incominceranno sabato 19 agosto e nella ricca mattinata d’apertura a Budapest, dove tra l’altro si assegneranno le prime medaglie della rassegna iridata (nella 20 km di marcia maschile), è previsto anche un turno preliminare dei 100 metri maschili. La gara regina, infatti, non si snoda soltanto tra batterie, semifinali e finali, ma comprende anche un cosiddetto “preliminary round”, da cui sono esentati tutti i big e che permette di fare scendere in pista atleti provenienti per la maggior parte da piccoli Paesi, in modo da aumentare il numero di Nazioni rappresentate ai Mondiali. Sono spesso presenze “esotiche”, visto che diversi Paesi sono davvero ai margini dello sport internazionale e si possono intravedere soltanto nella disciplina più semplice da praticare: i 100 metri in atletica.
Sono previste quattro heat, i primi due classificati di ciascuna e i due migliori tempi di ripescaggio accederanno alle batterie. Nella prima spicca il buon Emanuel Archibald, proveniente dalla Guyana (stato del Sudamerica): quest’anno ha infatti corso un interessante 10.14 (un centesimo peggio del nostro Samuele Ceccarelli, Campione d’Europa dei 60 metri indoor). Sarà affiancato da Terrone Webster (proveniente da Anguilla, territorio britannico nei Caraibi) che vanta un primato di 10.97, da Keralo Hepoiteloto Maibuca (da Tuvalu, arcipelago oceanico) che non è mai sceso sotto 11.39 (sic!), da Kin Wa Chan (da Macao, territorio cinese con autonomie, personale di 10.62) e Timur Isakov (dal Kirgizistan, ex repubblica sovietica, alla prima uscita stagionale e con personale di 11.31). Non è di certo esotico l’ungherese Bence Boros (10.40, correrà di fronte al proprio pubblico) e poi c’è Tauro Tiaon, proveniente dalla splendida Kiribati (arcipelago oceanico) e che non vanta tempi sui 100 metri secondo World Athletics.
Nella seconda heat c’è un nome interessante: il malese Muhd Azeem Fahmi vanta infatti un personale di 10.09 e in stagione ha corso in 10.11, oggettivamente meritava di essere già alle batterie. Qui bisogna munirsi di un mappamondo per gli altri partecipanti: Brandon Jones dal Belize (Centroamerica), Aayush Kunwar dal Nepal, Winzar Kakiouea da Nauru (Stato di 12.000 abitanti in Oceania), Dylan Sicobo dalle magnifiche Seychelles, Seco Camara dalla Guinea Bissau (in Africa) e poi c’è anche Kylian Vatrican dal Principato di Monaco.
Nella terza heat il migliore sulla carta è Imranur Rahman dal Bangladesh, capace di un 10.25 in stagione. Per il resto sono atleti senza ranking: Alisher Sadulayev dal Turkmenistan (ex repubblica sovietica), Ty’ree Langidrik dalle Isole Marshall (in Oceania), Said Gilani dall’Afghanistan, Manuihei Teaha dalla Polinesia Francese (territorio d’oltremare transalpino in Oceania), Onisio Pereia dal Mozambico (Africa), Melino Tafuna dalle Isole Tonga (ancora Oceania) e Melique Garcia dall’Honduras (Centroamerica).
Il giro del mondo si completa con la quarta heat, dove spicca Ebrahima Camara dal Gambia. L’atleta africano ha infatti corso in 10.15 nel corso di questa annata agonistica, forse avrebbe meritato un posto diretto in batteria. Sono molto esotici Nujoom Hassan dalle Maldive, Scott James Fiti dalla Micronesia (in Oceania), Joseph Green da Guam (territorio statunitense in Oceania), Nathan Crumpton dalle Samoa Americane. Al via anche Olivier Mwimba dalla Repubblica Democratica del Congo (Africa) e Favoris Muzrapov dal Tajikistan (ex repubblica sovietica).
Foto: Lapresse