Tennis
Coppa Davis, Lorenzi: “Sinner ha rinunciato perché memore del 2022. Arnaldi in grande evoluzione”
Dopo gli US Open è il momento della Coppa Davis. La settimana tennistica vivrà della fase a gironi della massima competizione a squadre e in casa Italia si deve fare i conti con le assenze di Matteo Berrettini e di Jannik Sinner, affrontando avversari come Canada, Cile e Svezia da non sottovalutare, tenendo conto delle defezioni citate. A Bologna, l’obiettivo sarà quello di conquistare il pass per i quarti di finale della competizione a Malaga (Spagna) sul finire di novembre.
Tiene banco quanto accaduto a New York, con il 24° sigillo Slam di Novak Djokovic e un Bel Paese che non ha recitato un ruolo da protagonista come si sarebbe sperato. Per analizzare gli aspetti legati al Major e alla Davis abbiamo avuto il piacere di intervistare Paolo Lorenzi, ex tennista di buon livello e stimato commentatore di Sky Sport, con incarichi dirigenziali nella Federtennis di un certo livello.
Partiamo da Jannik Sinner: una delusione l’uscita di scena agli ottavi di finale a Flushing Meadows contro Alexander Zverev?
“Non parlerei di delusione. E’ stato un match molto tirato, durato quasi cinque ore, in cui Jannik ha fatto vedere il buono e il cattivo del suo stato attuale“.
Può spiegare cosa intende?
“Di buono c’è che ha lottato strenuamente, nonostante i crampi l’abbiano colto a metà del secondo set e ne abbiano condizionato il match. Un po’ come accaduto ad Alcaraz nella semifinale del Roland Garros. Lo spirito combattivo, quindi, non gli ha fatto difetto al cospetto di un avversario molto forte. Di cattivo c’è il fatto che un problema del genere l’abbia colto in un ottavo e dopo un set e mezzo“.
E quindi cosa gli manca per andare oltre e puntare ad arrivare in fondo allo Slam?
“Esperienza in partite di questo livello che ti prosciugano più delle altre. Il fatto di avere una resa dalle gambe non ideale non gli ha permesso di essere aggressivo in risposta e l’ha fatto arretrare sul servizio di Zverev. Battuta che è un altro aspetto da migliorare in termini di percentuali, ma chiaramente per fare questo le gambe devono spingere e in quella partita contro il tedesco non aveva la possibilità di farlo. Quindi è un ragionamento che riguarda un insieme di cose su cui sta lavorando e sono certo che presto metterà insieme i pezzi“.
Che prospettive crede possa avere?
“Per quanto mi riguarda ha la possibilità di concludere l’anno tra i primi cinque del mondo, magari anche da n.4 se dovesse fare una bella stagione indoor come è capace. E l’anno prossimo arriverà agli Slam con più esperienza e anche un ulteriore lavoro fisico alle spalle. Il lato cruciale per lui è questo, il livello di gioco ha dimostrato di averlo“.
E’ anche per questo che ha rinunciato alla Coppa Davis a Bologna? Che cosa ne pensa?
“Tanti hanno parlato della partita contro Zverev, ma è stata tutta la trasferta nordamericana nel suo insieme. Ha vinto il suo primo Masters1000, ha faticato a ritrovarsi a Cincinnati e agli US Open ha affrontato la miglior versione di Zverev dell’ultimo periodo non al top della sua forma e in una partita durata molto. Memore anche di quanto è accaduto l’anno scorso, quando si presentò a Bologna ed ebbe dei problemi fisici posteriormente, ha deciso di fare in modo diverso. L’approccio in questo 2023 è cambiato e sta cercando di centellinare il tutto. Si pensi a quanto fatto dopo Wimbledon, quando ha scelto di disputare direttamente la trasferta Canada-USA“.
A Bologna mancherà anche Matteo Berrettini, per l’infortunio alla caviglia. Difficile per il romano rimettersi in moto dal punto di vista emotivo piuttosto che fisico?
“Indubbiamente, trovare le energie per ripartire non è semplice, specie per un giocatore dalle sue caratteristiche. A prescindere da quali potranno essere le sue prossime vittorie, la priorità sarà per lui stare bene e da lì in poi affrontare i match con il piglio con cui aveva giocato a Wimbledon“.
Ci sarà invece Lorenzo Musetti che ha deluso agli US Open. Nel suo caso si deve parlare più di deficienze sul piano mentale che tecnico?
“Credo sì. Troppe sconfitte al primo turno negli Slam, specie l’ultima contro Droguet. Deve lavorare per trovare maggior continuità, lo sa anche lui, e quindi la Coppa Davis può essere una bella opportunità per tornare in campo con lo spirito giusto. Il tennis di Lorenzo può essere efficace su tutte le superfici, ma il primo a esserne convinto deve essere lui“.
A Bologna vi sarà anche il debutto di Matteo Arnaldi, la nota più lieta degli US Open. Un giocatore con un’attitudine speciale e la mentalità giusta. E’ d’accordo?
“Lui è sicuramente quello che si è espresso meglio a New York in casa Italia. Ha fatto vedere grandi miglioramenti in tutti i fondamentali e soprattutto ha coraggio e decisione quando gioca. E’ un tennista in evoluzione e da osservare con grandissima attenzione. Bene che sia in Davis per respirare l’azzurro“.
A proposito di Davis, c’è stata anche la polemica tra il capitano non giocatore, Volandri, e Fabio Fognini. Lei da che parte sta?
“Non posso stare dalla parte di nessuno perché non sono al corrente precisamente di cosa sia accaduto. Quello che posso dire è che certe situazioni andrebbero affrontate non pubblicamente perché poi vanno ad alterare gli equilibri della squadra. Fognini ha dato tantissimo alla Nazionale e la sua storia in Coppa Davis non è in discussione. Qui si parla di una scelta, sarà poi il campo a dire se sarà giusta o sbagliata, ma queste polemiche andavano evitate“.
Una squadra che non ha Sinner e Berrettini, ma ha comunque chance per qualificarsi. Come la vede?
“Ci sono possibilità, ma le partite vanno vinte, niente va dato per scontato. Se gli azzurri avranno l’approccio giusto, ci sarà la qualificazione e magari a Malaga si potrà schierare finalmente la formazione migliore che ha un potenziale molto alto“.
In conclusione, sul successo di Djokovic: il serbo ha ancora tanta birra in corpo. E’ realistico pensare che possa puntare a 30 Slam?
“Se il suo fisico tiene, ha dimostrato che sul piano tecnico-tattico sia straordinario. Basti vedere come abbia vinto la partita contro Medvedev: serve&volley nei punti importanti. Alcaraz ha dimostrato però già di batterlo in match di alto rilievo, speriamo ci riescano anche Sinner e gli altri italiani“.
Foto: LaPresse