Masters 2014 golf: Bill Haas batte un colpo, Scott subito dietro; bene gli italiani!
Si apre nel segno di Bill Haas la 78esima edizione del Masters, primo Major stagionale. Il celeberrimo percorso di Augusta ha premiato il 31enne statunitense, al comando nel torneo più ambito al mondo con un ottimo round in 68 (-4), suo miglior score in cinque partecipazioni e primo giro sotto i 70 colpi nello Slam. Il vincitore della FedEx Cup 2011 ha realizzato sei birdie e due bogey e, anche in luce alla statistica riportata sopra, si porta in testa per la prima volta sui mitici green della Georgia.
Haas si è mantenuto nei pressi della vetta durante tutto l’arco delle 18 buche, facendosi largo tra i consueti trabocchetti dell’Augusta National Golf Club, mentre si è fermato in seconda posizione un Adam Scott pronto più che mai a difendere il titolo con il 69 (-3) iniziale. L’australiano si è dimostrato aggressivo sin da subito, con cinque birdie (quattro nelle 10) ed un doppio bogey. Estremamente positivo anche il round di un altro grande giocatore salito in cattedra dalle prime battute, il sudafricano Louis Oosthuizen: il vincitore dell’Open Championship 2010 si è fermato anch’egli a -3 ma con sei birdie e tre bogey. Parte in quarta anche un altro candidato alla vittoria finale, Bubba Watson, uno dei pochi ad inserirsi tra le prime posizioni del leaderboard partendo nel pomeriggio. Giro pulito il suo, con tre birdie e nessun bogey.
Quinta posizione per un buon Brandt Snedeker con 70 (-2) e per il leader della FedEx Cup, Jimmy Walker, sicuramente i nomi più in vista in un drappello che comprende anche lo svedese Jonas Blixt, il sudcoreano K.J. Choi, l’australiano Marc Leishman e gli statunitensi Kevin Stadler e Gary Woodland. Pone buone basi anche Rory McIlroy 12esimo con -1 di Jordan Spieth, per restare nel campo dei possibili vincitori.
27° Matt Kuchar (+1), mentre Jason Day patisce la pressione e gira in +3 (57°). Phil Mickelson non offre segnali incoraggianti con un +4 e la 67esima posizione, al pari di un Justin Rose altresì sottotono. Male anche Dustin Johnson, 75° con +5. Si chiamano fuori anche Angel Cabrera, secondo lo scorso anno, e Zach Johnson, autori di un +6 (80°).
Oltremodo convincente la prestazione degli italiani in gara, per una 12esima posizione condivisa con un buon 71 (-1) da entrambi i nostri stellari rappresentanti, Francesco Molinari e Matteo Manassero. Il veronese, dopo aver dato fuoco alle polveri con due birdie consecutivi alla 2 e alla 3, ha rallentato infilando tre bogey oltre ad altri due birdie, in cui ha fatto notare un’ottima padronanza dei ferri ma una scarsa incisività nei 32 putt tirati, decisamente troppi. E’ stato protagonista di un ottimo recupero nella parte finale Molinari, che può essere soddisfatto del suo putt (28 tirati) e della precisione dal drive. Il torinese, uscito dalle prime 9 con due birdie ed un bogey, ha incontrato difficoltà nell’Amen Corner, da cui è riemerso con due bogey; la reazione, però, non è tardata ad arrivare e alla 15 e alla 16 Chicco ha riparato il danno commesso.
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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com