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Giovanni Malagò sullo Sport nella Costituzione: “Ieri giornata storica, ma ora è necessario attuare”
Nella giornata di ieri c’è stato un passaggio importante. Due giorni fa, la Costituzione ha festeggiato i suoi 75 anni di vita e ha visto un’importante apertura. Alla Camera dei Deputati c’è stato il via libera al riconoscimento del “valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme” nell’articolo 33. Un cambiamento significativo, sottolineando il fatto che ci troviamo a parlare di un’integrazione dell’articolo menzionato e non dello Sport interpretato come un diritto costituzionale.
“Quella di ieri è stata una giornata storica celebrata da tutti non solo dal nostro mondo. E’ un merito dello sport che ha saputo superare ogni tipo di barriera tramite un iter abbastanza complesso“, in questo modo si è espresso il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ai microfoni di Rai Radio 2 su quanto detto (fonte: ANSA).
“E ora cosa bisogna fare? Ora, bisogna attuare, una cosa è la legge un’altra i decreti attuativi. Spingeremo e saremo complici di tutta una serie di idee e progetti che devono far parte delle politiche governative per sostenere questo diritto“, le idee di Malagò.
Facendo poi un ragionamento di carattere storico, il n.1 dello sport italiano ha aggiunto: “Forse è curioso che i padri costituenti che hanno scritto questo meraviglioso testo non si ricordarono dello sport, forse perchè il paese veniva da ben altri problemi. Il Coni dell’epoca era stato commissariato con Giulio Onesti mandato lì per chiuderlo e liquidarlo perchè c’era una identificazione fortissima del comitato olimpico con il ventennio fascista. Con tutto il rispetto sulla filosofia dello sport, non entro nel merito mentre sulla questione del Coni Onesti fu un gigante, perchè scoprì che quella era una cantonata assurda. Il Coni era un ente sovranazionale. Onesti aspettò qualche anno, non lo chiuse e poi ne diventò presidente“.
Foto: LaPresse