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Sci di fondo, Therese Johaug ha detto “addio” o solo “arrivederci”? In Norvegia la vogliono a Trondheim 2025 e quel Mondiale fa gola…

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Therese Johaug

In Norvegia proprio non ne vogliono sapere di vivere un Mondiale di sci di fondo in casa senza la propria stella più luminosa, nonostante essa sia (teoricamente) tramontata. L’astro di cui parliamo è Therese Johaug, la quale ha annunciato il proprio ritiro dalle scene nel marzo 2022, diventando poi mamma nel maggio dell’anno corrente. Cionondimeno, la scandinava non ha mai chiuso del tutto la porta a un ritorno in azione per la manifestazione iridata di Trondheim 2025.

Sarà anche passato un anno e mezzo dal giorno in cui la fuoriclasse di Dalsbgyda ha abbandonato le piste, ma dalle sue parti non passa mese senza che qualcuno non le ponga la fatidica domanda. “Era un addio o solo un arrivederci?”. Johaug non ha mai dato una risposta definitiva, senza tuttavia prendere mai una posizione chiara. Il concetto è sempre lo stesso. Prima “al momento sono impegnata in altre sfide”; poi “ora come ora mi godo la maternità”.

Solo un modo cortese di dire “tornare non mi interessa, il capitolo è chiuso e non ho intenzione di riaprilo”? O, viceversa, la chiave delle sue dichiarazioni è rappresentato da quel “al momento”? Come a dire, “oggi è così, domani è un altro giorno”? La verità la conosce, forse, solo lei. Magari quelle frasi non sono volutamente sibilline, bensì la verità. Adesso è il momento di allattare, cambiare pannolini e accudire la propria erede quando si sveglia di notte. Se e quando tornare in azione, è una materia che sarà affrontata più avanti.

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Di certo, lei non ha mai svaccato. Si è sempre tenuta in forma. Sa bene che un fisico del genere, autentico dono e prodigio della natura, deve essere trattato con il massimo della cura. Petter Northug, quest’estate, l’ha chiamata e stuzzicata. “Le piste di Trondheim sono perfette per lei” ha detto il vulcanico trentasettenne, oggi diventato imprenditore e opinionista.

C’è però una dichiarazione di Johaug che è, verosimilmente, la “Stele di Rosetta” per comprendere quale sia il suo reale pensiero. “Di sicuro, se non dovessi essere competitiva per le medaglie, non gareggerò”. Sottinteso, “se dovessi rendermi conto di poter lottare per il podio iridato perché non provarci?”.

Insomma, le possibilità di rivedere la stella più luminosa del firmamento non sono nulle. L’inverno alle porte sarà quello decisivo per capire se vi sarà modo di assistere a una nuova alba di un astro con pochi eguali. Qualche sciata per sfizio qua e là può fare in fretta a riaccendere la passione e una fiamma agonistica mai del tutto sopita, ma solo nascosta sotto le ceneri.

Foto: La Presse

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