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Ryder Cup 2023: l’Europa ai raggi X. McIlroy, Rahm e Hovland le certezze, Aberg per stupire

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La 44a edizione della Ryder Cup, il torneo più conosciuto ed amato nel panorama golfistico, è ormai alle porte. Per la prima volta nella sua quasi centennale storia, la sfida tra USA e Europa sbarca in Italia, in particolare sul percorso del Marco Simone Golf & Conutry Club di Guidonia Montecelio, Roma.

Per l’occasione il capitano del team del vecchio continente, l’inglese Luke Donald, ha selezionato una rappresentativa di giocatori di altissima qualità per provare a riprendersi la coppa persa in Wisconsin nel 2021. La squadra dei “blu” (gli USA hanno il rosso come colore rappresentativo) non perde in casa dal 1993 ed i 12 giocatori scelti non vorranno certo invertire la tendenza. Andiamo ad analizzare i componenti del Team Europe uno per uno.

RYDER CUP 2023: IL TEAM EUROPE AI RAGGI X

RORY MCILROY: un giocatore che ha bisogno di ben poche presentazioni. Il nordirlandese è alla sua settima partecipazione alla Ryder Cup ed ha contribuito a ben quattro successi in passato. Al momento occupa la posizione numero 2 del ranking mondiale, dopo essere tornato in vetta alla fine del 2022. Una leggenda del gioco, una certezza per il team europeo.

JON RAHM: a proposito di certezze, lo spagnolo raggiunge la sua terza partecipazione consecutiva. Dopo un inizio folgorante di stagione, gli acuti sono un po’ mancati negli ultimi mesi ma il suo livello rimane spaziale ed irraggiungibile per quasi ogni avversario e la terza posizione nel ranking mondiale sta lì a dimostrarlo.

VIKTOR HOVLAND: per molti versi il giocatore del momento, reduce dalla straordinaria vittoria al BMW Championship ed al Tour Championship che gli hanno fruttato il trionfo in FedEx Cup. Il norvegese, salito alla quarta posizione dell’ordine di merito mondiale, è alla sua seconda Ryder Cup e vorrà rifarsi del percorso poco brillante del 2021.

MATT FITZPATRICK: l’inglese è a tutti gli effetti il quarto asso del mazzo di Luke Donald e del Team Europe. Occupa al momento la posizione numero otto del ranking mondiale ed ha raggiunto una stabilità nel rendimento di gioco che non aveva mostrato nelle stagioni precedenti. L’obiettivo minimo per lui sarà cancellare quello 0 nella casella delle vittorie ottenute nelle due precedenti apparizioni in Ryder (a fronte di 5 match persi).

TYRRELL HATTON: anche per lui si tratta della terza apparizione in Ryder Cup ed il suo peso nel gruppo è certamente quello di un veterano. L’inglese c’era nell’esaltante vittoria a Parigi e c’era nella cocente sconfitta di Whistling Straits, quando non riuscì a portare alcun successo al team. Ora ci arriva con un ranking da 11° al mondo e con due prestazioni eccezionali tra BMW Championship e Tour Championship e dovrà essere una risorsa importante.

ROBERT MACINTYRE: ecco il primo debuttante, il primo “rookie” della squadra europea. Lo scozzese è numero 55 al mondo, ma il suo ranking non racconta neanche minimamente il suo valore. Vincitore nel 2022 dell’Italian Open che si tenne proprio al Marco Simone, ha dato grande continuità al suo gioco guadagnandosi la qualificazione automatica grazie al terzo posto nella “European points list”.

TOMMY FLEETWOOD: l’inglese è stato il primo nome ad essere chiamato tra le sei “wild cards” scelte dal capitano Luke Donald e nessuno ha potuto dirsi stupito. Ha sfiorato la qualificazione automatica e sarebbe stato impossibile immaginare una squadra senza di lui. Abbiamo ancora tutti negli occhi le sue imprese con Molinari nel 2018 e fu in qualche modo uno dei migliori anche nel disastro del 2021. Occupa al momento la posizione 14 dell’ordine di merito mondiale.

SEPP STRAKA: altro rookie, altra selezione del capitano, altro nome che sembrava ormai già scritto anche prima dell’annuncio. L’austriaco viene da un biennio in cui si è stabilizzato tra i migliori giocatori al mondo, vincendo due tornei sul PGA Tour (e perdendone altrettanti solo al playoff), centrando un secondo posto all’Open Championship e salendo alla posizione numero 22 dell’Official Word Ranking.

JUSTIN ROSE: selezione di Donald sicuramente meno scontata delle precedenti. L’inglese porta tanta, tantissima esperienza al gruppo, raggiungendo la sua partecipazione numero sei alla Ryder Cup, e porta con sé anche una media invidiabile di successi nei match delle scorse edizioni. Non è più quello che arrivò ad essere numero 1 al mondo (ora è numero 36), ma le sue doti in match play ne fanno un’arma importantissima.

SHANE LOWRY: seconda partecipazione per l’irlandese, che nel 2021 provò a lanciare una disperata rimonta insieme ad Hatton. Anche lui non ha vissuto la sua miglior stagione, e la vittoria manca da oltre un anno, ma per carisma, spirito e qualità di gioco nei campi difficili come quello romano, la sua presenza si farà sentire.

NICOLAI HØJGAARD: la prima delle due scelte coraggiose ed in qualche modo sorprendenti di Luke Donald. Il  danese è alla sua prima esperienza in Ryder Cup e con i suoi 22 anni sarà il più giovane tra i 24 giocatori. Porta in dote grande talento, una serie entusiasmante di risultati nelle ultime settimane ed una vittoria nel 2021 sul Marco Simone che non può non aver contato nella selezione. Potrebbe essere l’arma in più per gli europei.

LUDVIG ABERG: inevitabilmente la scelta più discussa, chiacchierata e criticata del capitano europeo, ma allo stesso tempo anche la più intrigante, la più entusiasmante e coraggiosa. Lo svedese è passato professionista appena 3 mesi fa dopo una ricchissima carriera universitaria e sarà il primo a giocare in Ryder senza mai aver messo piede in un major. Si è fatto notare dal pubblico e da Donald con dei piazzamenti importantissimi nei primi tornei e poi con la pazzesca vittoria all’European Masters. Un azzardo senza ombra di dubbio, che ricorda quello fatto con Sergio Garcia nel 1999 che esordì con 3 vittorie, seppur in una Ryder Cup maledetta per l’Europa.

Foto: LaPresse

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