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Ginnastica artistica, tempo di scelte per l’Italia: per le medaglie alle Olimpiadi servono gli specialisti

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Italia ginnastica

L’Italia non è riuscita ad andare oltre l’ottavo posto nella gara a squadre maschile dei Mondiali 2023 di ginnastica artistica. Un risultato che sarebbe sembrato fantascientifico fino a un paio di anni fa, ma che adesso sta stretto considerando l’enorme potenziale dei Moschettieri. D’altronde la nostra Nazionale si è laureata Campionessa d’Europa in primavera e lo scorso anno fu quarta in campo iridato, dopo aver lottato fino all’ultimo esercizio per provare a salire sul podio. Il gruppo guidato dal DT Giuseppe Cocciaro è entrato in una nuova dimensione e ormai non si accontenta più di partecipare e di ricoprire un ruolo da comprimaria: vuole essere protagonista ai vertici e ha tutte le credenziali per riuscire nel proprio intento.

La Finale di Anversa si è purtroppo rivelata indigesta con la caduta di Matteo Levantesi alle parallele pari (dove domenica pomeriggio sarà impegnato nell’atto conclusivo di specialità) e l’errore di Lorenzo Minh Casali sugli staggi, poi anche la rotazione alla sbarra non si è rivelata così brillante e gli sbagli finali al cavallo con maniglie hanno impedito di evitare l’ultimo posto. Partiamo da una considerazione, probabilmente ovvia ma da tenere sempre ben presente: l’Italia non è così abituata a disputare certi eventi di grosso calibro, l’esperienza è limitata alle ultime due annate agonistiche e per essere costantemente ai vertici in certe gare occorre farne il più possibile. Il processo è scontato e naturale: più ti abitui a determinati palcoscenici e più acquisisci la mentalità di base per essere protagonista.

Al quintetto tricolore sono un po’ mancate quella solidità mentale e quella capacità di essere impeccabile per 18 esercizi, qualità che si allenano soltanto con il tempo. Allo Sportpaleis della Città dei Diamanti è comunque emerso un altro spunto, che va seriamente e concretamente analizzato: salire sul podio della gara a squadre è difficilissimo. Il Giappone ha vinto con 255.594, la Cina ha conquistato la medaglia d’argento con 253.794, gli USA si sono messi al collo il bronzo con 252.428, la Gran Bretagna è rimasta fuori dalle top-3 con 249.461.

In una gara senza clamorosi errori in serie e dove i valori sulla carta sono progressivamente e sostanzialmente emersi, servivano 252.4 punti per salire sul gradino più basso del podio. Numeri davvero astronomici. Basti pensare che lo scorso anno l’Italia fu quarta ai Mondiali con 246, a 1.3 punti di distacco dalla Gran Bretagna: in undici mesi l’asticella si è alzata terribilmente verso l’alto. Ma prendiamo anche un altro dato: in occasione dell’apoteosi di Antalya, i Campioni d’Europa festeggiarono con 249.5 punti ovvero un riscontro che ieri sarebbe bastato “solo” per battere la Gran Bretagna e prendersi il quarto posto. E si tratta del massimale raggiunto dai nostri portacolori nelle ultime due stagioni.

In sostanza l’Italia deve crescere ulteriormente nei prossimi mesi e magari sperare in alcune sbavature degli avversari se vorrà provare a conquistare una medaglia con la squadra alle Olimpiadi di Parigi 2024. Si entrerebbe nella leggenda, ma per farlo ci si presenterebbe in terra transalpina per tentare il tutto per tutto su una gara singola e sottovalutando le ben sei potenziali occasioni nelle singole specialità. La formazione vista ad Anversa è fortissima, ma ha pochi picchi sui vari attrezzi: Matteo Levantesi alle parallele (ma il podio resta difficile), Nicola Bartolini al corpo libero (Campione del Mondo nel 2021, ma sembra che ora servino punteggi monstre per meritarsi una medaglia) e Yumin Abbadini alla sbarra (a un decimo dalla finale ad Anversa, ma non è ancora tra i big del ferro).

Sarà da valutare con grande attenzione la possibilità di avere in rosa due anellisti di lusso come Salvatore Maresca e Marco Lodadio (entrambi sugli spalti in occasione del raggiungimento del pass olimpico), tra l’altro il romano era il capitano della squadra che ha vinto gli Europei in primavera (dove Bartolini era assente per infortunio) e si è sempre prodigato anche su altri attrezzi. Carlo Macchini è uno dei migliori uomini in circolazione alla sbarra, come testimonia l’argento alla sbarra durante l’ultima rassegna continentale, ed è comunque dotato di un buon cavallo.

Senza dimenticarsi di Edoardo De Rosa (cavallo con maniglie) e Niccolò Vannucchi (volteggio, quarto ai Mondiali 2021), ma anche dell’ormai rientrato Nicolò Mozzato (abile generalista con degli interessanti picchi, ha dovuto superare un brutto infortunio). Si tratta di un rebus di non semplice risoluzione, spetterà al Direttore Tecnico risolvere il puzzle e cercare di avere il maggior numero possibile di carte da medaglia ai Giochi Olimpici, senza ovviamente snaturare e rivoluzionare il lavoro perseguito nell’ultimo triennio.

Foto: Simone Ferraro/FGI

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