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Tennis
Guido Monaco su Sinner: “All’estero sanno che è un campione, da noi manca misura nei suoi confronti”
A TennisMania Speciale Shanghai Masters, appuntamento condotto da Dario Puppo sul canale YouTube di OA Sport, è intervenuto il commentatore di Eurosport Guido Monaco, che ha parlato del successo di Jannik Sinner nell’ATP 500 Pechino.
La tattica ha premiato Sinner in finale contro Medvedev: “Ognuno, come diciamo sempre, ha i propri tempi, e lui ha dimostrato ampiamente che quella sua mentalità di costruirsi pezzettino per pezzettino, per la prima volta, in maniera molto eloquente, secondo me, sia sul piano dei risultati che del gioco, gli sta dando ragione, perché la sicurezza, il coraggio con cui ha giocato quei serve and volley ieri in finale, sicuramente ispirato dall’aver visto altri giocatori, insomma gli spunti sicuramente li hanno presi da diverse situazioni di partite giocate da Medvedev, però ha giocato delle volée molto sicure, ha preso sicurezza, poi ha sbagliato, è vero, qualche smash un po’ facile, però facendo un passo indietro, secondo me Medvedev ha giocato troppo di ritmo, non ho capito perché, se è vero come è vero che le palle sembravano essere molto sgonfie, quindi per i colpitori di palla da un lato è una manna, perché non escono mai, e puoi trovare quella sicurezza in più“.
L’azzurro ha limitato gli errori: “Abbiamo detto diverse volte che Sinner gioca bene, è forte, fa grandi risultati, però è un po’ falloso, sbaglia un po’ troppo, ogni tanto il dritto lo perde, lo colpisce male, è vero, quando ti trovi una palla un po’ più sgonfia, un po’ più grossa, o indoor, come si trova in condizioni quindi dove il meteo interferisce meno, lui essendo un grande colpitore di palla, da dietro è stato fenomenale, si è mosso benissimo, ha vinto anche tanti scambi duri, però in più ha aggiunto, in particolare con Medvedev, quella parte di serve and volley e di punti avanti che ovviamente hanno fatto una certa differenza contro il russo, che ha servito nel primo set con delle percentuali che non sono assolutamente umane, ma nonostante quello non si è mai irrigidito il suo servizio, è partito bene nel tie break e il secondo set è stato abbastanza in linea“.
Il servizio ha dato tanto a Sinner nel corso degli ultimi due match vinti: “Ha protetto molto bene il servizio, ma io quando lo avevo visto dal vivo a Wimbledon, avevo detto che Sinner serve veramente bene. A parte la velocità della palla che ormai era diventata sopra i 210 km/h quasi costantemente, fa male col servizio, poi è chiaro che non se lo porta proprio da casa, e magari qualche alto e basso nelle percentuali ci sarà ancora, però ripeto, Alcaraz per me ha sbagliato tatticamente la partita, con le armi che ha lui non deve fare così a pallate, e poi ha un po’ ceduto di testa nel secondo set. Medvedev ha giocato un’ottima partita, quindi averlo battuto in due set così tirati è un segnale strepitoso. Quegli incastri di cui parliamo sempre, Alcaraz che sembrava scherzare Medvedev e poi ha perso a New York, Medvedev che sembrava imbattibile per Sinner e ha perso ieri: non c’è niente di fisso, di intoccabile, è sempre molto fluido, perché i giocatori e poi gli allenatori studiano, capiscono di volta in volta, quindi poi c’è la giornata, però rimane che questi incastri sono abbastanza scomodi, per Medvedev da una parte e per Sinner dall’altra, certo che se Sinner fa 20 serve and volley e 15 punti, è ovvio che in qualche modo può cambiare la dinamica, è evidente“.
Le caratteristiche del gioco dell’azzurro: “Il dritto è il colpo meno naturale, più costruito, il rovescio a volte ti stupisci quando non lo vedi giocare così bene come in questi giorni, perché dovrebbe stare su quegli standard o lì vicino. Sul dritto per quella palla al corpo c’è secondo me un problema di leve, perché Sinner è alto ma ha delle leve da gigante, ha delle braccia lunghissime, quindi quella palla al corpo, che è anche un po’ la croce degli amatori, sembra facile, ti arriva verso il corpo e poi invece devi fare velocemente spazio, e poi è difficile trovare gli angoli. Per lui, per le sue leve e per la facilità che ha nel tirare forte non è proprio il massimo, ma diventa anche una questione un po’ proprio di leve, poi è chiaro che quindi devi lavorare molto, con grande precisione, sulla ricerca di palla, però io credo che su quella palla che gli arriva un po’ addosso, un po’ vicina, dal centro, sicuramente la sua fisicità e le sue caratteristiche antropometriche non lo facilitano. Medvedev riesce a coordinarsi perché spesso è uno, due, tre metri più indietro rispetto a Sinner, che è sempre vicino alla riga, quindi i tempi di esecuzione sono sono molto molto brevi“.
Dopo il trionfo si sono affievolite le polemiche dei giorni precedenti sulla Coppa Davis: “Quella polemica durante la Davis scatenata in particolare dal quotidiano sportivo più importante italiano, come abbiamo detto più volte, non è stata secondo me molto azzeccata nella misura e nei modi, non è stata secondo me una buona operazione per nessuno, tant’è che adesso hanno dovuto tra virgolette ingoiare quel boccone, perché poi adesso sei costretto a fare il titolo in prima pagina e dire che Sinner è numero quattro del mondo, che è fortissimo, e dieci giorni fa dicevi che era uno che aveva bruciato la bandiera dell’Italia in pubblica piazza. Bisognerebbe avere una misura, ma la misura a volte non fa vendere, non fa fare click. Le dichiarazioni di Panatta e Pietrangeli, o di Barazzutti o degli ex, che a volte sono un pochettino fuori misura, ma che fanno parte anche un po’ dei loro personaggi, vengono anche un filo strumentalizzate. Qualcuno dice ‘L’importante che se ne parli’: io dico si può anche parlarne con competenza, con educazione, con senso critico, ma critico costruttivo, quando io dico che sulla posizione Davis, e rimango della mia idea, non esistono due posizioni, ne esistono tre. Non è Sinner se ne sbatte della Davis e vuole solo fare la sua carriera, non è Sinner si butta nel fuoco per la Davis, è Sinner mette davanti la sua carriera, la sua salute, perché ha degli obiettivi diversi dalla Davis, ma se ha la possibilità e tutto si incastra, va volentieri a giocare in Davis e dà il suo grande contributo, speriamo lo possa dare a Malaga“.
La formazione potrebbe giocare un ruolo importante: “Non è sempre bianco o nero. Nessuno, se non chi lo conosce veramente in maniera molto stretta, può sapere cosa ha lui nel cuore, però anche il fatto che oggi abbia detto ‘A me delle dichiarazioni di aver raggiunto Panatta non frega un granché’ questo ha detto, ma non per mancanza di rispetto, ma perché lui non lo sente, perché lui ha un passato diverso. Insisto di nuovo su questo tasto: se è cresciuto in un contesto diverso, faceva anche un po’ un altro sport e per lui magari la Coppa Davis, i risultati dell’Italia o i risultati degli altri italiani non hanno rappresentato, da ragazzino, quando ti nasce la passione, quell’istinto, e dici ‘Voglio giocare in Coppa Davis, voglio difendere la bandiera’. Lui ha avuto un percorso diverso e viene da una zona d’Italia un po’ diversa, quindi sente magari un pochino meno questa cosa. Può darsi, non lo sto dando per certo, sto ipotizzando e non ci sarebbe niente di male, ognuno ha la propria storia“.
In Italia il talento di Sinner è ancora messo in dubbio da alcuni: “Sinner dagli avversari, dalla stampa estera, da tutto il mondo del tennis è considerato un campione, un futuro possibile fuoriclasse, vincitore Slam, e noi ancora siamo lì, a volte a perderci dietro a delle cose un po’ più piccole, probabilmente perché non siamo abituati anche ad avere un giocatore così forte, e quindi siamo un po’ provinciali, ma lo dico anche a me stesso, però io cerco di non esserlo. Non stiamo lì a guardare il dolorino, l’acciacco, non ce l’ha solo lui, ce l’hanno tutti. Cerchiamo di aprire un po’ la visione, perché questo ragazzo sta puntando in alto, su questo credo che nessuno possa avere dei dubbi o possa aver mai avuto dei dubbi. Ha fatto delle scelte, si sta programmando e gestendo per arrivare lì e non è così lontano. […] Questo è un ragazzo formidabile, che sta facendo risultati grandiosi, che avrà delle battute d’arresto come ce le hanno quasi tutti quando giocano a tennis, che è uno sport difficile in cui si gioca tutte le settimane. Io consiglio sempre di stare a vedere e di godersi lo spettacolo. Giocherà sempre come negli ultimi due giorni? Temo di no, lo spero, però sinceramente arriveranno giornate belle e giornate brutte. Ci vuole un po’ più di equilibrio“.
IL VIDEO DELLA PUNTATA COMPLETA DI TENNISMANIA
https://www.youtube.com/watch?v=110OAojxa1I
Foto: LaPresse