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Scherma: l’Italia chiude i Mondiali giovanili con 8 medaglie. Federazione soddisfatta

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Sono terminati sabato a Plovdiv i Mondiali giovanili (cadetti e junior) di scherma. Dopo le 15 medaglie del 2013, l’Italia ha dimezzato il proprio bottino conquistando “solo” 8 podi (3 ori e 5 bronzi). Per gli allenatori federali, tuttavia, si tratta di un bottino più che positivo, che conferma il Bel Paese al top di questo sport.

Questo il commento ai microfoni di Federscherma del capo delegazione under 20 Paolo Azzi: “In un panorama schermistico che cambia la sua geografia, noi rimaniamo sempre ai vertici. A conclusione di questa rassegna iridata non possiamo che evidenziare luci ed ombre. Le luci sono quelle che giungono dai successi, dalle medaglie e dalla considerazione che si tratta di una delegazione per un terzo composta da atleti al primo anno tra gli under20, a testimonianza che la nostra rappresentativa, rispetto alla scorsa edizione, si è rinnovata aprendo così un nuovo ciclo. Abbiamo quindi grande fiducia nel domani perché si è visto, in germe, una squadra che ha gettato le basi per i prossimi anni. Fa eccezione ovviamente la sciabola maschile che invece ha concluso, nel migliore dei modi, un ciclo e doveroso è il plauso a Luca Curatoli in primis ma a tutta la squadra nel suo complesso. Le ombre sono state invece alcune prestazioni da parte di atleti che avrebbero dovuto rappresentare le punte di diamante e che, forse, hanno pagato ad un prezzo elevato la pressione, rendendo al di sotto del loro reale valore. Su questo sarà importante lavorare in futuro ed analizzare l’accaduto, anche perché a questo livello è necessario affrontare le gare con la tranquillità e la “spregiudicatezza” utile a trasformare la tensione in elemento positivo per la prestazione. A mio avviso merita una sottolineatura la medaglia di bronzo conquistata da Roberta Marzani nella spada femminile. Un’atleta come lei, al primo anno tra gli under20, non solo è riuscita a salire sul podio, peraltro uscendo sconfitta in semifinale solo al minuto supplementare, ma è stata artefice di una prestazione davvero eccellente. Lascia invece non poco amaro in bocca l’uscita di scena della Nazionale di spada maschile che vale sicuramente più di quanto ottenuto. Nel fioretto, probabilmente ci si attendeva di più dalle ragazze, sia a livello individuale che a squadre, ma nella scherma nulla è mai scontato, mentre al maschile il bronzo ottenuto a squadre da una compagine molto giovane è preludio di un grande futuro. Infine, la sciabola avrebbe meritato miglior fortune nella prova femminile, mentre nella gara maschile abbiamo ottenuto il massimo!”.

Soddisfatto anche Giampiero Pastore, capo delegazione dei cadetti (under 17). “La presenza sul podio finale tra gli under17 di atleti provenienti da paesi quali Canada, Messico o Giappone era fino a qualche tempo fa impensabile oggi è la realtà che abbiamo davanti e che dobbiamo inevitabilmente affrontare”  – le sue parole –  “Questo Mondiale è stato positivo infatti proprio per questo. Al di là dei risultati e delle medaglie che sono state conquistate in maniera eccellente da Eleonora De Marchi, Claudia Borella e Guillaume Bianchi, abbiamo preso piena consapevolezza che la scherma vive una competitività assai alta, basti pensare al dato che vede ben 26 Paesi aver qualificato almeno un atleta ai Giochi Olimpici della Gioventù di Nanchino. L’Italia andrà in Cina con cinque rappresentanti e questo dimostra il nostro valore, ma non bisogna abbassar e la guardia. Non si può negare il rammarico per qualche occasione sprecata, ma a questa età una medaglia si gioca sul filo degli equilibri. Probabilmente c’è mancato un pizzico di attitudine mentale, ma tutti gli atleti in pedana hanno dimostrato un ottimo livello tecnico, rapportato alla categoria, e grandi potenzialità. Mi piace pensare che da Plovdiv arrivino segnali di attenzione, ma non di allarme!”.

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma

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