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MotoGP
MotoGP, Bagnaia in Q1 a Mandalika: cosa comporta e perché è uno svantaggio per le gomme
Il Gran Premio d’Indonesia di MotoGP è cominciato con la giornata interamente dedicata alle prove, quanto mai necessarie in un contesto completamente rinnovato rispetto allo scorso anno. Dopo le difficoltà del 2022, l’autodromo di Mandalika è stato completamente riasfaltato. I piloti si sono quindi trovati a girare su una pista de facto sconosciuta, che peraltro ha fornito una scarsa aderenza.
Proprio questo è stato il tema principale del venerdì indonesiano, che ha messo Francesco Bagnaia in una posizione molto scomoda. Il Campione del Mondo in carica ha faticato più di Jorge Martin a trovare la quadra del cerchio. Per la verità, l’impressione è che né l’uno, né l’altro, siano ancora a posto.
Però lo spagnolo “ha fatto il suo”, guadagnandosi l’accesso diretto al Q2. Viceversa, l’italiano – tra un pizzico di sfortuna per una bandiera gialla incontrata al principio del suo primo time attack e una grossa sbavatura nel tentativo successivo – dovrà passare per le forche caudine del Q1. È una dinamica antipatica e per certi versi bugiarda. La differenza tra Martinator e Pecco è ben inferiore alle undici posizioni che intercorrono fra loro nella classifica dei tempi. Questa, però, è l’unica giudice deputata a effettuare la prima scrematura del weekend.
Dunque Bagnaia si troverà a dover scavalcare un ostacolo in più rispetto al rivale per il titolo. Nulla di insormontabile, sia chiaro. Non ci sono altri big nel Q1, che può essere una pratica archiviabile agilmente. Al prezzo, però, di dover usare una gomma da tempo in più e non averla a disposizione quando si farà sul serio.
Insomma, la situazione del piemontese è complessa. Molto più di quella di Martin. Banalmente, l’italiano avrà una cartuccia in meno da sparare quando si andrà a cercare il bersaglio grosso, ovverosia la miglior posizione in griglia possibile per la Sprint del sabato e il Gran Premio della domenica.
Foto: Valerio Origo