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Volley, Semifinali Scudetto: le pagelle di gara3. Zaytsev/Parodi ok, Simon super

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Nel weeekend si sono disputate le due gare3 delle semifinali scudetto di volley maschile. Di seguito le nostre analisi e le consuete pagelle.

 

MACERATA vs MODENA. La Lube conquista meritatamente la terza finale della sua storia e i precedenti sono confortati: in entrambi i casi ha conquistato lo scudetto. I marchigiani annientano Modena nella serie, con un triplo 3-0 combattuto in alcuni frangenti ma che sostanzialmente non ha avuto storia: troppo forte il collettivo di Giuliani (confermato allenatore) per essere impensierito dagli emiliani. I canarini devono fare mea culpa sui troppi errori gratuiti nelle prime due gare e per un crollo fisiologico nei momenti cruciali. Rimane il rammarico per non aver conquistato nemmeno un set dopo aver eliminato Trento Campione d’Italia. Ora prenderanno il posto proprio dei gialloblu nei playoff per il quinto posto che decreteranno la squadra che parteciperà alla prossima Challenge Cup (ultimo posto utile per entrare in Europa).

In gara3 decisiva la ricezione: 54% a 38% per Macerata, superiore anche in attacco (48% a 41%).

 

SIMONE PARODI: 8. Decisivo nel primo set, fondamentale nei frangenti più importanti del terzo parziale. L’azzurro sta per tornare sui livelli che gli competono e contribuisce al successo con 9 punti, tutti raccolti quando più contava.

IVAN ZAYTSEV: 8. Top scorer (14 punti), solito faro in attacco per la sua Lube, punto di riferimento imprescindibile. Viene sempre ben imbeccato da Baranowicz, non delude praticamente mai e mette il sigillo per andarsi a prendere lo scudetto.

STANKOVIC e PODRASCANIN: 8. I due centrali sono onnipresenti e portano un contributo decisivo anche in attacco dove sfoderano le due migliori percentuali di Macerata (75% e 63%). Sottorete mettono in difficoltà l’attacco di Modena e riportano Macerata al traguardo finale.

MICHELE BARANOWICZ: 7,5. Bravo a pescare i suoi uomini e a fornire dei palloni molto interessanti, specialmente alla coppia serba.

 

ANDREA SALA: 7. Un vero peccato che un fantastico 90% in attacco (9 punti su 10 tentativi) non porti Modena al successo.

EARVIN NGAPETH: 4. Annullato, incapace di guidare Modena. Il francese ha le polveri bagnate e si ferma a un modesto 15% in attacco (4 punti).

KOVACEVIC e BARTMAN: 6. Sono i due top scorer di Modena (14 e 11 punti, 39% e 37% in attacco).

 

 

PIACENZA vs PERUGIA. Alla fine, tra le due formazioni, non c’è tutto il divario che ci si aspettava. La differenza la stanno facendo alcuni dettagli scaturiti nei momenti cruciali dell’incontro. Il maggior tasso tecnico degli emiliani è emerso di fronte al proprio pubblico, il cuore degli umbri ha sbancato al Pala Evangelisti. Il muro ha fatto la differenza in gara 3 (20 a 7), con un attacco più produttivo per i vicecampioni d’Italia (51% a 42%) e la ricezione avversaria (52% a 40%) che non è bastata. Perugia, autentica sorpresa del campionato, è ancora pienamente in corsa per il colpaccio; Piacenza, naturale sfidante di Macerata, sta soffrendo per tornare in finale dopo quella persa lo scorso anno contro Trento.

 

SIMON: 9. Una potenza fisica disarmante, incontenibile, onnipresente. Il cubano spacca in due il campo quando sale in cattedra in attacco (24 punti, vertiginoso 79%), disintegra le offensive avversarie quando decide di essere granitico sottorete (6 muri), picchia anche al servizio (3 aces), 0 errori, 0 muri subiti, imprendibile per gli avversari. Fulminante nel finale del decisivo tie-break: schiacciata del 13-12, muro del 14-12. L’ennesima prestazione monstre di uno dei migliori giocatori della Lega.

HRISTO ZLATANOV: 8. Un capitano esemplare, premiato come mvp, capace di trascinare la sua Piacenza accanto a Simon. Sforna una prestazione di sostanza, culminata in 24 punti (top scorer di squadra, 57% in attacco) che ha ordinato e tranquillizzato tutta la Copra. E spetta a lui schiacciare a terra il 15-13 che chiude la contesta e spedisce Piacenza sul 2-1.

LUCA VETTORI: 5. Sbaglia ancora partita. Dopo la grandissima gara1, il giovane azzurro ripete l’opaca prestazione di gara2 ed esce ben presto dall’incontro. Nel corso del secondo set si fa sostituire ancora una volta dal francese Le Roux, poi rientrerà in pianta stabile nel tie-break senza riuscire a incidere. Si ferma a 6 punti con un deludente 36% in attacco.

SAMUELE PAPI: 7,5. 40 anni e non sentirli. Stringe i denti, in non perfette condizioni fisiche, per sostituire l’infortunato Kaliberda (tendinite). Da vero uomo squadra si fa sentire quando conta e riesce anche a contribuire alla causa con 8 punti.

 

ALEKSANDR ATANASIJEVIC: 8. Il faro indiscusso di Perugia, l’uomo senza cui la squadra farebbe incredibilmente fatica. Il serbo sfodera l’ennesima prestazione monstre di un campionato favoloso per lui e trascina i suoi fino al tie-break: 31 punti, 51% in attacco, anche se contro di lui bisogna dire che è stato murato per ben 10 volte (!).

SIMONE BUTI. 6. In campo non brilla particolarmente (5 punti, 29% in attacco, un solo muro messo a segno). Durante il tie-break, quando Piacenza conduceva solo per 2-1, realizza un bel ace, ma il video check dà dei problemi e gli emiliani vanno sul 3-1. Poi ci si accorgerà che il pallone era dentro e che quindi doveva essere 2-2. E il centrale di Perugia si lamenta pesantemente su Facebook…

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