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MotoGP
MotoGP, Paolo Ciabatti respinge al mittente le accuse: “Non è vero che in Ducati non vogliamo che vinca Martin”
Il Mondiale di MotoGP saluta l’Indonesia e il tracciato di Mandalika e si prepara per l’attesissima trasferta in Australia. Il sedicesimo appuntamento della stagione 2023 della classe regina, ci regalerà lo splendido scenario di Phillip Island per un weekend che metterà sul piatto altri punti pesantissimi in vista della rincorsa al titolo iridato.
La battaglia tra Franceco “Pecco” Bagnaia e Jorge Martin si sta facendo sempre più avvincente, con lo spagnolo che ha dato il via alla sua gara domenica in Indonesia con 7 punti di vantaggio sul campione del mondo, salvo poi chiudere la sua giornata a -18, per colpa della sua improvvida caduta mentre stava dominando la scena.
Un errore che ha dato una notevole mano a Bagnaia e che, come dicono alcuni detrattori, potrebbe aver fatto sorridere il team Factory, sollevando nuovamente la questione che la Casa madre non gradirebbe un eventuale successo di una squadra satellite come nel caso della Pramac. Paolo Ciabatti, diretto sportivo di Ducati, rispedisce al mittente queste polemiche: “Questo discorso mi irrita, perché chi conosce le cose sa che il team ufficiale e Pramac hanno le stesse moto. In Pramac ci sono sette ingegneri Ducati, Pecco e Martin hanno inoltre gli stessi aggiornamenti, l’ultimo è stato le alette sulle forcelle”.(Fonte: Gpone.com).
“Se Ducati non avesse il desiderio che Martin potesse giocarsi il Mondiale, non gli darebbe le stesse opzioni di cui dispone Bagnaia – prosegue stizzito Ciabatti – Se la gente pensa che Ducati non voglia che Jorge possa giocarsi il titolo è ingiusto, perché la Casa ha sotto contratto questi quattro piloti (Bagnaia, Bastianini, Zarco e Martin ndr) pagati per vincere, So bene che tutti si aspettano che vinca il team rosso, viste anche le responsabilità verso gli sponsor. Però ripeto: se ci fosse la preoccupazione che Pramac potesse vincere, non gli daremmo gli stessi aggiornamenti della squadra factory, mettendo Martin e Bagnaia nelle stesse condizioni”.
Foto: LaPresse