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Pista di bob Milano-Cortina, l’analisi di De Chiesa: “C’è stato un peccato originale. E perché non considerare Cesana?”

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Paolo De Chiesa

Attraverso un messaggio video postato sulla propria pagina Facebook, Paolo De Chiesa è intervenuto sull’argomento del giorno, ovvero la mancata realizzazione della pista di bob, skeleton e slittino per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, facendo un’analisi di tutta la vicenda e parlando della possibile alternativa rispetto alla scelta di far disputare queste gare all’estero.

L’Italia ha fatto una brutta figura sulla scena internazionale: “Non vi parlo ancora di sci, anche se in effetti la Coppa del Mondo incombe, è in programma la settimana prossima, infatti, tempo e neve permettendo, il consueto prologo di Soelden sul ghiacciaio del Rettenbach, in Austria. Mi soffermo brevemente sulla questione pista di bob delle Olimpiadi 2026 a Cortina. Se n’è parlato tanto, però nelle ultime ore è stato deliberato ufficialmente e definitivamente che la pista non si farà e che si riparerà all’estero, Innsbruck o St. Moritz. Intanto è stata fatta una figuraccia mondiale, perché l’Italia vanta tradizioni importantissime per quanto riguarda la realizzazione di grandi eventi, a partire dalle ultime Olimpiadi di Torino 2006, ma la frittata è fatta e si andrà avanti così“.

Gli errori alla base della vicenda: “Però, al di là di tutto, secondo me, è stato commesso un errore primordiale. C’è stato un peccato originale: pensare di fare una pista sulle Tofane, uno dei posti più belli del mondo, ripristinando, anzi facendo proprio una pista al posto di quella preesistente delle Olimpiadi di Cortina 1956, intitolata al grandissimo Eugenio Monti, ma quella è un reperto oramai storico, bella anche a vedersi, perché è una piccola scia nel bosco, con queste curve in legno rialzate che si incastonano perfettamente con pini, larici ed abeti circostanti“.

Un impianto moderno è totalmente diverso: “Voi avete idea di cos’è una pista di bob odierna? Un mostro ecologico anche dal punto di vista dell’impatto visivo. Però, dico io, ci sono gli stadi che sono una bellezza, ci saranno anche le piste di bob, purché siano situate in siti delocalizzati, non certo sulle Tofane. Sulle Tofane una pista odierna secondo me non si poteva vedere. Tutta questa questa idea è saltata e si andrà all’estero. Perché andare all’estero? Noi abbiamo una pista di bob a Cesana che si potrebbe ripristinare, però questa questa idea è stata sfiorata soltanto, non se n’è parlato tanto e non capisco perché. Nel 2006 le Olimpiadi, nel 2012 ci furono anche delle gare di Coppa del Mondo di bob, per cui la pista era in perfette condizioni“.

Il mancato recupero della pista piemontese: “Sono dieci anni, tirando le somme, che la pista è in disuso completo, è stata tolta l’ammoniaca e quando succede questo poi le piste vanno in rovina, per carità, quindi costa rimetterla agli onori del mondo. Ma quanto? 20 milioni? Non sono un tecnico. Quindici, venti, venticinque? Che sono forse gli stessi, più o meno, che si spenderanno per andare ad affittare le piste di San Moritz o Innsbruck, perché non ce le daranno sicuramente gratis. E poi sarebbe stata l’occasione per lasciare finalmente un’eredità post olimpica, perché c’è stato un flop in questo senso a Torino“.

Un’occasione che andava sfruttata meglio: “Quella è una cattedrale nel deserto che non è servita a nessuno, non è stata neanche smantellata, è un pugno in un occhio vedere quella pista, e le piste di bob, come tutti gli altri impianti, quando si fanno le Olimpiadi, servono per il futuro dello sport del Paese che organizza le Olimpiadi. Repetita forse iuvant, in questo caso riprovandoci ci sarebbe stata l’occasione per lasciare qualcosa ai futuri nostri sportivi. Non vedo quindi ragioni plausibili, logiche, per rinunciare tout court alla pista di Cesana. Intravedo, subodoro, piuttosto, ragioni politiche, e quando si parla di sport questo mi dispiace“.

IL VIDEO DI PAOLO DE CHIESA

Foto: Olycom

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