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MotoGP, non tutti i piloti d’accordo sulla cancellazione della Sprint Race. Miller e Vinales: “Dovevamo decidere noi”

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Il fine settimana del Gran Premio d’Australia, sedicesimo appuntamento del Mondiale di MotoGP 2023, si è concluso in maniera “monca”. La cancellazione della gara sprint di ieri, infatti, ha privato il pubblico di un secondo evento sul tracciato di Phillip Island ma, com’era ampiamente previsto, non parliamo di una decisione presa a cuor leggero.

Le previsioni meteo, poi ampiamente confermate come si è visto, avevano già portato all’inversione tra gara lunga e quella su distanza ridotta, con la sensazione che la Federazione volesse mettere al sicuro il Gran Premio che metteva sul piatto 25 punti, senza andare quindi a falsare la scena in maniera massiccia. Ma, come detto, le condizioni meteo sul tracciato australiano hanno portato ad una domenica “ridotta”.

Dopo aver visto la Moto3, in qualche modo, concludere le proprie fatiche sotto pioggia torrenziale e vento forte, la Moto2 ha concluso la propria gara dolo soli 10 giri, con una situazione, specialmente dal punto di vista del vento, che era diventata ingestibile. Come si temeva, quindi, anche la classe regina ha dovuto alzare bandiera bianca, cancellando subito la gara, senza attendere oltre.

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Una scelta che ha visto d’accordo molti protagonisti della MotoGP ma che, come emerso nelle ultime ore, alcuni piloti non hanno digerito. Su tutti il padrone di casa Jack Miller che, come riferito a DAZN Spagna, aveva un’altra idea in mente: “Non sono d’accordo con la decisione, avremmo dovuto provare, almeno a fare qualche giro. C’era vento, certo, ma queste sono le condizioni. Quando c’è in autostrada, si continua a guidare. Non è per niente facile venire a vedere le moto in queste condizioni. Sono deluso, ma spero di poter fare la gara l’anno prossimo”.

Gli fa eco Maverick Vinales che aveva fatto registrare il miglior tempo nel warm-up sul bagnato: “È molto difficile dire se sia un bene o un male. Per quanto mi riguarda, avremmo potuto fare un giro di ricognizione per vedere la pista e annullare la gara se fosse stato necessario. Non c’è altro da fare. Abbiamo avuto le informazioni dai piloti della Moto2, che hanno detto che era impossibile, quindi non lo so. Non è nelle nostre mani. Non so se sono deluso, perché la sicurezza deve essere la priorità, ma queste sono sempre situazioni molto difficili per la direzione gara. Immagino che quando mettono una bandiera rossa in Moto2, non abbia senso farci partire nelle stesse condizioni”.

Foto:LiveMedia//CordonPress

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