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Vela, Flavia Tartaglini in esclusiva: “Rio non è lontana…”

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Ha provato ogni genere di sport poi a 15 anni, grazie a un corso estivo di windsurf, ha capito che il mare era l’unica strada da percorrere. Flavia Tartaglini ha così deciso di intraprendere la carriera sportiva, imitando suo nonno Silvano, rugbista con otto presenze in nazionale e suo padre Lucio, anch’egli con un passato con la palla ovale. Nonostante abbia incominciato tardi, Flavia ha subito fatto vedere le sue qualità aggiudicandosi a 18 anni il titolo mondiale giovanile nella classe Mistral. Da lì in poi la sua carriera ha vissuto gioie e delusioni sino ad arrivare agli ultimi anni, in cui l’atleta delle Fiamme Gialle è definitivamente entrata nell’elite mondiale della classe RS:X. Raggiunta telefonicamente la romana ci ha concesso in esclusiva quest’intervista.

Dopo la vittoria dello scorso anno, sei arrivata sesta a Palma di Maiorca. Sei soddisfatta?

“Sono molto soddisfatta, i miei obiettivi quest’anno sono gli Europei e i Mondiali, e la Coppa del mondo la sto affrontando per cercare di arrivare al top in questi eventi. Arrivare sesta non è il massimo, soprattutto perché qui lo scorso anno vinsi, però cerco di vederla con un’ottica più ampia; sono andata molto bene con vento leggero, condizioni dove in genere faccio fatica, rimanendo costantemente nelle prime dieci posizioni”.

Sarai al via anche a Hyeres?

“Si, adesso sto cercando di ricaricare le batterie, mi sono presa qualche giorno di riposo prima della partenza di giovedì”.

Alessandra Sensini ti ha designato come sua erede, puoi dirci come si sono evoluti i rapporti con lei?

“Alessandra per me è stata sempre l’atleta di riferimento. Quando hai come compagna di squadra un campionessa del genere, il cammino delle più giovani è sicuramente più complicato però da lei ho cercato di imparare il più possibile. Da quando è team manager della nazionale mi ha sempre fornito preziosi consigli durante le gare, soprattutto in quelle dello scorso anno mentre in questa stagione, anche a Palma, ha seguito in modo particolare i giovani dell’RS:X maschile”.

Non c’è più la Sensini ma punta a Rio anche Laura Linares. Come vivete questa situazione?

“Io cerco di fare del mio meglio concentrandomi su me stessa. Laura ha scelto di seguire un programma autonomo in Francia, staccato da quello della federazione; tra l’altro si allena insieme a Charlize Picon, dominatrice a Palma. E’ normale che la rivalità tra noi due c’è, il tempo passa in fretta e Rio non è lontana”.

Per Londra le selezioni olimpiche si tennero un anno e mezzo prima, per Rio la federazione cambierà qualcosa?

“Si la federazione cambierà qualcosa proprio per cercare di portare alle Olimpiadi l’atleta più in forma. Non abbiamo ancora ben chiaro come sarà il sistema di selezione, però per raggiungere questo traguardo bisognerà dimostrare sin da adesso di poter stabilmente occupare le posizioni di vertice”.

Dopo Londra è arrivata la decisione di escludere il windsurf dalle Olimpiadi. Come ti sei sentita?

“E’ stato uno shock. A 18 anni ho fatto una scelta di vita, impostando la mia vita sul windsurf e quando ti tolgono la possibilità di realizzare il sogno che insegui da 10 anni non è sicuramente facile. Comunque non mi sono di certo arresa e dopo essermi laureata, ho subito provato ad avvicinarmi ad altre classi olimpiche. Inizialmente ho provato il 49er e il Nacra 17 e poi anche il kite, seguendo da vicino i Mondiali che si sono svolti a Cagliari a fine 2012”.

In futuro ci riproverai oppure chiuderai con il windsurf?

“Per adesso sono concentrata sul windsurf però non nascondo che in futuro non mi dispiacerebbe riprovare con il catamarano o con il 49er FX, due classi bellissime che regalano un sacco di emozioni”.

La maglietta della Roma con la scritta “the doctor 46” che ti è stata regalata per la laurea dai tuoi amici la porti sempre durante le gare?

“Proprio perché mi è stata regalata dai miei amici la ritengo un oggetto speciale anche se un po’ coatta come si dice a Roma. Tra l’altro la prima volta che la indossai fu proprio lo scorso anno nella Medal Race a Palma quando vinsi entrambe le regate di finale e la tappa. Da allora la indosso sempre nelle prove di Medal Race anche se quest’anno non sono state proprio perfette”. 

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francesco.drago@olimpiazzurra.com

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