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Short track, la Coppa del Mondo resta a Montreal. Gli azzurri tra conferme e anche qualcosa in più

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Luca Spechenhauser

Si riparte dove si era terminato lo scorso fine settimana. Sarà ancora Montreal ad ospitare la seconda tappa della Coppa del Mondo di short track e l’Italia vuole confermare l’ottimo inizio avuto sul ghiaccio canadese. L’obiettivo è quello di provare anche a migliorarsi, magari centrando la prima vittoria stagionale.

Un traguardo al quale sicuramente ambisce Pietro Sighel, soprattutto nei suoi 500 metri, dove l’azzurro ha mancato l’accesso alla finale A. La concorrenza è decisamente numerosa, partendo dal cinese ed ex ungherese Liu Shaoang, che si è imposto nella prima tappa. Inoltre il trentino cercherà di ripetere anche la bella prestazione nei 1000 metri, dove ha colto un ottimo terzo posto.

Distanza nella quale si è messo in luce anche Luca Spechenhauser, centrando il suo miglior risultato in carriera con uno strepitoso secondo posto. L’altoatesino vorrà poi essere protagonista anche nella distanza più lunga dei 1500, essendoci anche due serie questo fine settimana. Inoltre si aspettano conferme anche da Thomas Nadalini e dagli altri azzurri, in particolare Davide Oss Chemper e Luca Previtali, che erano nel weekend scorso all’esordio assoluto in Coppa del Mondo.

Passando al femminile sicuramente i fari sono puntati su Martina Valcepina. Lo squadrone olandese fa paura nei 500 metri, ma la valtellinese proverà a replicare il podio della prima tappa, che mancava in Coppa addirittura da quattro anni. Non solo Valcepina, ma attenzione anche ad Elisa Confortola, che sia nei 1000 sia nei 1500 metri può assolutamente dire la sua in ottica finale. Il tutto senza dimenticare le altre azzurre, che ben si sono comportate alla prima.

C’è poi il capitolo staffetta. Quella mista ormai è una certezza e punta al podio anche in questo appuntamento, magari spingendosi anche più avanti della terza posizione. La finale è invece l’obiettivo della staffetta femminile e maschile. Non sarà facile, ma entrambi i quartetti hanno le carte giuste da giocarsi.

FOTO: LaPresse

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