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ATP Parigi-Bercy 2023: Novak Djokovic lotta altre tre ore, ma batte Rublev e raggiunge Dimitrov in finale
Novak Djokovic è il secondo finalista del Masters 1000 di Parigi-Bercy 2023. Per la nona volta il serbo arriva all’ultimo atto in terra parigina: stavolta a cedere in semifinale è il russo Andrey Rublev. 5-7 7-6(3) 7-5 il punteggio conclusivo a favore del numero 1 del mondo, che ora se la vedrà con Grigor Dimitrov per togliere al bulgaro la prima soddisfazione dal 2017 e, contemporaneamente, prendersi il settimo titolo al Palais Omnisports.
Tanta, tantissima lotta già nel primo set, anzi nei primi due game. Arrivano subito break e controbreak con due giochi davvero lunghi, e con intensità già molto alta da una parte e dall’altra. La solidità da fondo da una parte, il funzionamento del dritto dall’altra: ingredienti importanti per dare a Djokovic e Rublev la possibilità di regalare altro spettacolo al pubblico dopo quello vissuto poche ore prima. Quando tutto sembra orientato verso il tie-break, però, un minuto prima che scocchi l’ora di gioco il serbo ha un calo leggero. E basta quello: 30-40, palla set, tentativo di palla corta a seguire il servizio che semplicemente non parte e 7-5 a favore del russo.
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Rublev una possibilità di andare veramente via ce l’ha nel secondo game del secondo parziale, ma Djokovic non è tipo da lasciar sfruttare tanto facilmente simili chance. Anzi, è lui a procurarsene quattro, suddivise tra le tre consecutive sul 2-2 e quella unica sul 3-3 (che vede il numero 5 del mondo autore di un punto notevolissimo). Niente da fare: i turni di servizio tornano a calmarsi e si va al tie-break. Equilibrio fino al 2-2, quando arriva il minibreak a favore del serbo, che poi s’inventa un punto spaziale, forse il migliore del torneo per gli angoli presi da entrambi e tirati su per qualche magheggio della sorte. Un ace chiude tutto sul 7-3.
Con le due ore ormai superate, l’inerzia ora passa dalla parte del leader del ranking ATP. Nonostante questo, Rublev non si tira indietro mai, nemmeno nelle due occasioni in cui è costretto a salvare palle break (in breve, sul 2-2 rientra da 15-40). Ancora sul 5-4 Djokovic il russo riesce a giocare in maniera adeguata al contesto rimontando un pericolosissimo 0-30, ma è sul 6-5 che l’inevitabile accade. Di nuovo 0-30, poi 15-40, e alla fine il ventiseienne moscovita viene tradito dalla battuta. Doppio fallo, racchetta che vola a terra e pass per la finale che va dall’altra parte della rete rispetto alla sua.
Dalle tre ore di match Djokovic emerge con soltanto quattro punti in più vinti rispetto a Rublev, dei 230 giocati. Soprattutto con l’andare avanti del match il serbo riesce sempre più a prendere il comando della situazione in qualsiasi tipo di scambio, sia corto che lungo: lo dimostra il 22-18 con colpi da 0 a 4 e soprattutto l’8-4 quando si superano i 9 nel parziale decisivo.
Foto: LiveMedia/Matthieu Mirville/DPPI – LivePhotoSport.it