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Atletica, Stefano Mei: “Italia da 6-8 medaglie a Parigi. Tagliate spese superflue per investire sui giovani”

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Jacobs Patta Rigali Italia 4x100

Stefano Mei non si nasconde: la Nazionale italiana di atletica leggera punta a conquistare dalle sei alle otto medaglie in occasione delle Olimpiadi di Parigi 2024. A riferirlo è stato il Diretto Interessato in occasione di un’intervista concessa a Run2u, rubrica in onda sul canale YouTube di OA Sport, nel corso di una lunga chiacchierata in cui il Presidente della FIDAL ha tracciato la via per la prossima annata sportiva, caratterizzata dei Campionati Europei di Roma, in programma dal 7 al 12 giugno. Anche se ci sono altre rassegne prestigiose che bollono in pentola.

In prima battuta Mei ha posto l’accento sui cambiamenti di una disciplina che ormai viaggia senza soluzione di continuità, spingendo gli organi competenti a prendere le giuste decisioni “Rispetto a prima è cambiato tutto: la stagione non finisce mai. Termina quella su pista e prosegue quella su strada, con tanti Campionati importanti internazionali. A tal proposito sono stato a Riga per una manifestazione meravigliosa, ho visto correre la mezza maratona a ragazzini di 12-13 anni. In questo aspetto noi invece abbiamo più paura: non dico che sia giusto specializzare i ragazzi così presto ma nel mondo si vedono atleti che fanno attività a tutte le età con manifestazioni che mai avremmo immaginato di vedere: ormai non c’è più un momento in cui non si può fare atletica. Da una parte è bellissimo, dall’altro il compito di una Federazione è prevedere un percorso tecnico. Prima bisognava fare delle scelte giuste, adesso devi farle giustissime”.

Mei ha poi svelato un particolare dei Campionati Europei di Roma, in cui sarà prevista una prova outdoor dai contorni spettacolari: “La prossima in particolare sarà una stagione straordinaria e impegnativa. Se io fossi ancora atleta impazzerei (nel senso buono) ad avere un calendario del genere perché avrei tante occasioni per mettermi in mostra e fare bene. Gli Europei di Roma per noi saranno essenziali e spettacolari visto che ci sarà un prologo il 6 giugno sera davanti al Colosseo con l’unica manifestazione all’eterno, oltre alla marcia e alla mezza maratona, ovvero la qualificazione del lancio del peso in un contesto straordinario tra il Colosseo e l’Arco di Costantino”.

Mei ha poi svelato il suo pronostico per ciò che concerne Parigi 2024: “I nostri migliori atleti hanno già deciso che faranno gli Europei, non capita spesso di disputare una competizione importante nel nostro Paese, anche se sto lavorando ad un’altra rassegna. Le otto medaglie ai Mondiali di quest’anno mi sembravano una previsione esagerata. Io guardo i dati. Il prossimo anno a Parigi faremo molto bene: per Budapest avevo previsto solo quattro medaglie, sia perché era l’anno prima delle Olimpiadi, sia perché avevamo tanti giovani. Per i Giochi prevedo invece dalle 6 alle 8 medaglie. A Tokyo dissi 3 metalli, ne arrivarono cinque d’oro. Budapest credo sia stata una delle migliori spedizioni azzurre di tutti i tempi, considerando che ora il mondo è cambiato: il Burkina Faso ha vinto la medaglia d’oro nel triplo, l’India e il Pakistan hanno occupato il podio nel giavellotto. Non c’è più un Paese materasso come nel calcio, siamo in 225 Paesi affiliati, tutti possono avere un campione. L’atletica si può fare facilmente, spesso si può anche non avere una pista, è uno sport semplice, questo la rende difficile nell’essere vincenti. Quest’anno con 13 finalisti abbiamo migliorato i numeri precedenti, cambiando anche i nomi degli atleti. Potenzialmente quindi posso aumentare anche i nostri finalisti: prima eravamo 15, ora 18-19. Se io a Parigi porto 20 persone in finale non dico che sono contento così, ma che la Federazione ha fatto il suo. Poi è chiaro che è meglio vincerle”.

Il Presidente ha inoltre affrontato l’argomento Coppa Europa: “Posso paradossalmente affermare di essere più contento della vittoria in Coppa Europa che di altre medaglie più importanti: aver visto ragazzi che non saliranno mai sul podio in gare più blasonate uniti ad atleti che hanno scritto la storia è stato straordinario. Credo sia la cosa più bella del mio mandato. Abbiamo vinto una Coppa mai strusciata in passato, nata 65 anni fa; in realtà siamo arrivati secondi in Polonia ma qualcuno diceva che era dovuto al Covid; quando questo mandato fa qualcosa di buono c’è sempre qualcosa di recondito. L’atletica sta crescendo tutta, come volevo io.

Mei si è poi tolto qualche sassolino dalle scarpe illustrando la situazione economica una volta insidiatosi da Presidente: “Io ho trovato una Federazione in difficoltà economica: abbiamo voluto investire sui ragazzi, spostato grandi parti del bilancio e tagliato spese inutili a favore delle attività. I risultati si vedono”.

Altro argomento di discussione sono stati i fortunati Campionati Europei Master di Pescara: “I ragazzini vanno al campo perché sono spinti dalle famiglie che vogliono per loro movimento e attività sociale. Gli adulti invece scelgono di fare attività e agonismo. Se ben gestita, l’attività del Master è meritoria. Si dà l’esempio ai più giovani e contemporaneamente crea quel movimento economico che serve anche alle categorie giovanili. Era ovvio che Pescara fosse un successo perché noi italiani siamo bravi a fare le cose, per questo sto provando a portare i Mondali del 2027 a Roma: l’atletica non è mai stata così tanto in salute, con giovani che spingono per essere al top e sotto i riflettori. Pensando al ruolo sociale dell’atletica credo possa essere una grandissima occasione per chiudere un cerchio o continuare nell’ascesa di questo meraviglioso sport”.

Mei ha poi detto la sua sulla riforma dello sport: “Adesso vediamo solo minacce perché tutte le cose nuove fanno paura: tutti i Presidenti sono preoccupati per le società che non sono strutturate. Nella riforma la società è pensata come se appartenesse a un sistema professionistico. Non penso che esista una società di atletica che voglia fare business quando costruisce la propria squadra, c’è passione e la volontà di portare avanti un progetto per i giovani. La stessa ratio si usa nei Master; nessuno vuole speculare sullo sport, si ha solo voglia di agonismo. Anche alle società di alto livello non credo che rimanga qualcosa di concreto, ci rimettono molto spesso, se vanno in pari sono contenti“.

Il Presidente ha poi passato in rassegna uno dei temi più caldi dell’attualità, ovvero quello legato ai cambi di guida tecnica: “Io sono il meno indicato a parlarne ma quando ragazzi come Jacobs mi dicono che vogliono fare di tutto per vincere io non posso che dargli il mio sostegno. Le storie di ogni atleta sono differenti, come sono differenti le storie di Marcell e Gimbo. Jacobs ha avuto Camossi e ha voluto cambiare, Gimbo era allenato da suo padre, che è molto diverso. Ognuno fa la sua scelta”.

In ultimo Mei ha dato uno sguardo alla prossima stagione, illustrando le sue aspettative:  “Io sono certo che sarà una stagione importante sui risultati, credo che a Roma faremo record di Medaglie ai Campionati Europei che saranno viatico per le Olimpiadi di Parigi. Io spero che quelle otto medaglie arriveranno”.

L’INTERVISTA A STEFANO MEI

https://www.youtube.com/watch?v=ECYIVwCS958

Foto: Lapresse

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