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Sci Alpino
Sci alpino, duello ravvicinato tra Vlhova e Shiffrin a Tremblant. Bassino non distante dal podio
Sparisce la nebbia e spunta la bandiera slovacca in quel di Mont Tremblant (Canada), dove dopo la prima manche del secondo gigante, che chiude la trasferta nordamericana, al primo posto si issa Petra Vlhova. Meno angolo, tracciatura un po’ più filante (disegnata dal proprio allenatore) e neve più compatta dove la differenza oggi l’ha fatta l’interpretazione dei dossi. Quarta e sesta Marta Bassino e Federica Brignone, entrambe cadute nella trappola disseminata lungo il percorso.
Il punto chiave di questa prima parte di gara si è rivelato il dosso che spezza a metà il lungo piano centrale, dove una porta blu dopo una lunga scaricava le atlete facendole uscire dalla linea ideale prima di tre porte completamente sul piano. Chi è riuscita a passare indenne questo punto ha fatto la differenza: infatti davanti a tutte, racchiuse in appena tre decimi, abbiamo Vlhova, Mikaela Shiffrin (+0.05) e Lara Gut-Behrami (+0.29). La slovacca ha sfruttato egregiamente il disegno del suo allenatore e dopo aver gestito il muro iniziale ha sfoderato tutti i suoi cavalli, mettendo in mostra la sua potenza negli spazi che le si addicono di più in questa specialità.
Shiffrin, alla caccia della novantunesima vittoria in Coppa del Mondo, ha fatto segnare il miglior parziale nel ripido in alto, mentre ha faticato a contenere l’esuberanza di Vlhova sui dossi centrali. Per le grandi rivali degli ultimi anni modo differente per arrivare più o meno allo stesso risultato: i cinque centesimi che le separano non sono niente, e nella seconda manche ci sarà da divertirsi. Plauso alla svizzera Lara Gut-Behrami, che ha aperto le danze oggi come ieri, e senza riferimenti ha fornito un’interpretazione straordinaria del passaggio più difficile della pista del Québec, fatale invece a Bassino e Brignone rispettivamente al 4° e 6° posto.
La piemontese ha incantato nei primi tre quarti di gara, quando si è presentata al secondo intermedio con 34 centesimi di vantaggio su Shiffrin, in quel momento leader al traguardo, prima di venire pesantemente scaricata nell’avvallamento e pagare all’arrivo 95 centesimi di ritardo dalla classe ’95. Stessa sorte toccata alla vincitrice di ieri su questo pendio, apparsa comunque in palla e molto ben centrata sugli sci tralasciando il grave errore. Per Brignone il ritardo dalla testa è di 1 secondo e 22 centesimi, con le azzurre che sono in buona posizione ma con un distacco piuttosto pesante dalle prime tre della classifica che hanno fatto il vuoto. In mezzo alle due italiane si è poi piazzata una straordinaria Zrinka Ljutic, che con il pettorale 23 ha stampato il quinto tempo a +1.01 dalla testa. La croata classe 2004, dopo aver scalato le gerarchie in slalom, piano piano arriva anche in gigante e sarà una brutta cliente per tutte.
Settima piazza a pari merito per le norvegesi Mina Fuerst Holtmann e Thea Louise Stjernesund lontane un secondo e ventotto da Vlhova a precedere in nona posizione la svedese Sara Hector (+1.38). A chiudere la top-10, sulla pista che arriva direttamente in paese con una cornice di pubblico impressionante, c’è un’ottima Sofia Goggia (+1.40), che conferma la crescita smisurata in gigante e nella seconda manche può puntare a scalare diverse posizioni sognando un ingresso nelle prime cinque.
La buona prestazione complessiva della squadra italiana si conferma con le discese di Roberta Melesi e Elisa Platino. Le due azzurre si qualificano alla seconda manche con pettorali alti, inserendosi rispettivamente in 21esima (+2.09) e 28esima posizione (+2.56). Niente da fare invece per Asja Zenere (44a), Beatrice Sola (45a) e Laura Pirovano (51a).
Foto: LaPresse