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Calcio: Italia ottimista in vista del Brasile

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Mancano meno di due mesi e i Mondiali in Brasile incombono. Le scelte definitive dei vari commissari tecnici devono ancora arrivare, ma si sente già la tensione. La rassegna iridata è un evento che nessuno – tra i big – vuole fallire. Lo sogna il Brasile, ci proveranno Spagna, Germania e Argentina. Belgio e Colombia le possibili outsiders, senza considerare la Francia dei giovani. E l’Italia?

L’Italia è ottimista. Cesare Prandelli, da quando siede sulla panchina azzurra, non ha mai fallito i grandi appuntamenti. Secondo a Euro 2012 e terzo alla Confederations Cup 2013 sempre sconfitto dalla Spagna, selezione non proprio di secondo piano. I presupposti per riscattare la delusione di Sudafrica 2010 ci sono tutti, a partire da una rosa che sicuramente potrà contare su un’età media minore (pur non conoscendo i 23 definitivi di Prandelli) rispetto a quella del Marcello Lippi bis. L’ex allenatore della Juventus, nel suo secondo ciclo in azzurro, ha infatti commesso l’errore di affidarsi più o meno alla rosa campione del mondo quattro anni prima a Berlino. Uomini esperti, sì, ma con quattro primavere in più nelle gambe. E i risultati si sono visti: fallimento.

Prandelli nel triennio da ct ha invece lavorato con una solida idea in testa, con un progetto. E difficilmente tornerà indietro a meno di due mesi dal Mondiale: per questo, nonostante i 20 gol in campionato, per Ciro Immobile non è così scontata la convocazione (e in molti storceranno il naso). Il discorso, tuttavia, non vale solo per il giovane che avanza, tra cui figura anche Mattia Destro: anche Francesco Totti e Antonio Cassano rischiano di rimanere a casa, al posto magari di prandelliani di fiducia quali Giuseppe Rossi (che sarà aspettato fino all’ultimo dal rientro dall’infortunio) e l’oggetto misterioso di casa Juventus Pablo Daniel Osvaldo.

La scelta pagherà? La fiducia non manca nell’Italia, matura al punto giusto e ben coesa in ogni reparto. L’ago della bilancia sarà verosimilmente rappresentato da Mario Balotelli, croce e delizia di tutti i propri allenatori: il rossonero dovrà dimenticare per tre settimane tutte le vicende extracalcistiche e concentrarsi al meglio sulla maglia azzurra, come del resto già dimostrato in Polonia e Ucraina. Con Supermario al top della forma – fisica ma soprattutto mentale – il girone che metterà di fronte l’Italia al fenomenale trio offensivo del Liverpool capolista in Premier League (Luis Suarez nell’Uruguay e Daniel Sturridge e Raheem Sterlin nell’Inghilterra) farà molta meno paura.

 

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